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La trasformazione digitale predomina nei test software delle aziende

La sesta edizione del World Quality Report, prodotto da Hp e CapGemini, testimonia la necessità crescente di assicurare il corretto funzionamento delle nuove applicazioni.

Cloud
Evolvono i metodi adottati dalle imprese per testare e assicurare la qualità delle loro applicazioni. Per la prima volta, oltre la metà dei budget allocati per test e assicurazione della qualità viene dedicata ai nuovi sistemi e applicazioni, ad esempio nei settori della mobility o dei big data, piuttosto che alla modernizzazione o manutenzione dell’esistente.
La conclusione deriva dalla sesta edizione del World Quality Report, realizzato congiuntamente da Hp e CapGemini. Test e quality assurance sono ormai ritenuti funzioni essenziali dalle imprese, poiché la velocità degli sviluppi impone un corretto equilibrio fra affidabilità dei nuovi rilasci e riduzione della complessità legata al crescente interesse verso social media, mobility, analytics, cloud o Internet delle Cose.
Realizzato su un campione di oltre 1.500 Cio di 25 paesi, lo studio mostra che la parte dei budget consacrata ai test sta aumentando, sia per ragioni di qualità che di miglioramento dell’esperienza utente. La spesa media è passata dal 18% del 2012 al 26% di quest’anno, per arrivare al 29% nel 2017.
I test delle nuove applicazioni rappresentano il 52% di tutto il budget dedicato a quest’area, mentre due anni fa era solo il 41%. L’importanza accordata alla trasformazione digitale è testimoniata dal fatto che il 40% delle risorse dedicate ai test viene destinato a big data & analytics e il 27% alle nuove iniziative cloud. L’evoluzione riguarda non solo nuovi metodi di sviluppo, ma anche l’utilizzo di competenze specifiche, tant’è vero che oltre un terzo dei budget è utilizzato per le risorse umane, contro il 23&% del 2013.
Secondo il World Quality Report, un numero crescente di aziende sta adottando modalità di distribuzione più flessibili per ridurre i ritardi di commercializzazione. Oltre nove realtà su dieci utilizzano metodi agili nel quadro dei nuovi progetti (era l’83% nel 2013). Tuttavia, in generale, vengono evidenziate alcune difficoltà: il 61% non fa leva sempre su una metodologia di test agile e comprovata, il 55% fatica ad automatizzare i test e il 42% non dispone di strumenti adeguati.


Il cloud come strada per ridurre i costi

La riduzione dei costi resta la principale preoccupazione dei responsabili It. Le imprese impegnate su questo fronte nel campo delle infrastrutture di test stanno sempre più adottando soluzioni SaaS e virtualizzazione. I test realizzati in cloud sono stati il 32% del totale nel 2014, contro il 24% dell’anno precedente, ma la percentuale è destinata a salire fino al 49% nel 2017.
In un mondo sempre connesso, per le aziende aumenta l’importanza dei test, poiché i clienti si aspettano di poter utilizzare facilmente le applicazioni qualunque sia il canale scelto. In base allo studio, la sicurezza (59%) e le prestazioni (57%) sono i principali criteri che motivano la migrazione verso il cloud. La sicurezza è il tema più sentito soprattutto nell’ambito dei test mobile. Anche l’efficacia di questi test rappresenta un problema, visto che quattro imprese su dieci hanno dichiarato di non aver sufficiente tempo per provare efficacemente la soluzioni mobili.
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