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Oracle puntella le basi della strategia server

Solaris 11.2 e una roadmap aggiornata su Sparc indicano che il big americano ancora punta sui sistemi ingegnerizzati. Che in Italia, e non solo, hanno restituito qualche soddisfazione.

Cloud
Nomi come Solaris e Sparc rimandano al periodo aureo del successo di Sun, collocato abbastanza lontano nel tempo e oggi divenuto parte della strategia business di Oracle, dopo l’acquisizione del 2010.
A più riprese, negli ultimi giorni, l’azienda di Larry Ellison ha portato l’attenzione su questo fronte, per ribadire quanto gli sviluppi hardware restino parte essenziale delle proprie attività e sottolineare alcuni risultati ottenuti nel frattempo.
Le novità riguardano sia l’architettura di base dei server che il sistema operativo portante. La roadmap dei processori Sparc M e T è stata di recente aggiornata, per evidenziare soprattutto il miglioramento nei livelli di clock rispetto a quanto originariamente previsto. Entrambi i processori sono basati sui core S3 e si presentano con varianti in termini di numero di core supportati, memoria cache e scalabilità Numa per poter soddisfare le necessità di differenti carichi di lavoro nei data center.
Secondo la roadmap aggiornata, l’obiettivo ora sembra il raggiungimento di un sistema capace di scalare da 1 a 64 socket entro la fine del 2014 o l’inizio del 2015. L’evoluzione passa per l’utilizzo di un processo di fabbricazione a 20 nanometri, contro i 28 impiegati per gli attuali processori Sparc T5, M5 e M6. Per il nuovo core S4, tuttavia, occorrerà attendere fino al 2017. 

Software e hardware in un’immagine unica
Per quanto riguarda il sistema operativo Solaris, la versione 1.2 è appena stata rilasciata in beta pubblica, mentre la disponibilità generale è attesa per l’estate. La novità saliente si riferisce all’ìnclusione di una distribuzione di una distribuzione OpenStack, che integra varie componenti, fra cui la dashboard Horizon, il modulo di elaborazione Nova, quello di rete Neutron, il servizio di autenticazione Keystone e Cinder, per lo storage in modalità a blocchi. Secondo il vendor, questa transizione dovrebbe far evolvere Solaris da sistema operativo tradizionale a piattaforma cloud completa, potendo gestire anche contesti misti.
Solaris 11.2 promette anche un’accelerazione del 17% della tecnologia Rac (Real Application Clusters), attraverso una funzionalità denominata Kernel Mode Acceleration, che consente di migliorare le prestazioni utilizzando una tecnologia predittiva, la quale analizza le necessità reali di memoria.
oracle-mario-derba.jpgGli aggiornamenti alle componenti di base dovrebbero servire a Oracle per rafforzare anche il comparto dei sistemi ingegnerizzati (dagli Exadata ai SuperClusters), che racchiudono in un unico oggetto ready-to-use server e storage. Secondo Mario Derba, Sales Vice President Systems South Europe Oracle, nel mondo sono stati già installati circa 10mila sistemi di questo genere, 200 dei quali sono presenti in Italia, presso realtà quali Telecom Italia, Fastweb, Vodafone, Poste Mobile, Coop e Autostrade: “Investiamo quasi 1,5 miliardi di dollari all’anno sulle tecnologie server Sparc-Solaris – ha sottolineato il manager – abbiamo una roadmap che arriva al 2020 e facciamo leva sull’idea di incorporare sempre più il software nell’hardware, con il concetto di software-in-silicon”.
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