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Prendono corpo anche in Italia le attività di Pivotal

La joint venture creata un anno fa da Emc, VmWare e General Electric sta strutturando la presenza locale, puntando su big data e cloud.

Cloud
È passato circa un anno dal lancio ufficiale di Pivotal, joint venture creata da Emc e VmWare con il sostegno attivo di General Electric, che ha investito 105 milioni di dollari nella nuova entità, guidata dall'ex di Microsoft Paul Maritz. Partita operativamente solo nello scorso maggio, la società sta ora strutturando la propria presenza territoriale e l’Italia è parte attiva del progetto, sotto la guida del pivotal---massimo-cazzaniga.jpgSemea sales director Massimo Cazzaniga. “Stiamo costruendo la struttura, sia con risorse di tipo tecnico che commerciale – conferma il manager – cercando di sfruttare il più possibile le sinergie con il resto d’Europa, dove sono già allocate circa 200 persone, sulle 1.600 totali della società”.
Pivotal è nata con l’intento di focalizzarsi sull’intersezione fra big data, analytics e applicazioni fruibili anche in modalità cloud. Su quest’ultimo fronte, punterà molto anche la realtà italiana, con l’intento di supportare le aziende che vogliano creare applicazioni Web-based che possano essere migrate dai data center interni ai server cloud non solo in ambiente Vmware, ma anche Amazon o OpenStack.
Non a caso, uno degli annunci più recenti riguarda Pivotal One, soluzione Platform-as-a-service multicloud, basata sulla distribuzione enterprise di Cloud Foundry, ovvero la versione open source dell’offerta PaaS. La prima release di Pivotal One propone un ambiente ready-to-run che copre il ciclo dallo sviluppo alla produzione, puntando soprattutto sulla facilità di utilizzo: “Con pochi semplici comandi – spiega Cazzaniga – gli specialisti cloud delle aziende possono costruire e implementare ambienti di sviluppo scalabili orizzontalmente che prima erano realizzabili solo con massicce competenze e risorse, tipiche solo dei giganti di Internet”.


Una strategia fondata sulle partnership

Se Emc e VmWare costituiranno, almeno all’inizio, i canali commerciali di riferimento per Pivotal, l’azienda intende mantenere una certa indipendenza operativa, testimoniata da accordi con vendor terzi su alcuni fronti (la già citata Amazon, per esempio), ma anche partnership con system integrator capaci di costruire sulle proposte di base del vendor. Una prima concretizzazione di questa strategia è arrivata di recente con un accordo siglato con CapGemini. Alla base della collaborazione c’è il prodotto Business Data Lake di Pivotal, che consente agli utenti di creare proprie visualizzazioni personalizzate dei dati strutturati e non. A esso si aggiunge il visualizzatore di dati Data Dispatch, un’applicazione che permette di scegliere, filtrare e combinare insiemi di dati che provengono da differenti fonti, in modo da elaborare un’analisi pertinente e integrare le informazioni in tempo reale nei processi di business. CapGemini prevede di creare un centro di eccellenza dedicato a Pivotal, localizzato in India e che dovrebbe raggiungere i 500 esperti nel 2015. “L’idea di lavorare con system integrator e costruire con loro le competenze sui nostri prodotti è partita a livello globale, ma potrebbe in futuro portare anche ad accordi con partner locali”, prevede Cazzaniga.
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