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SharePoint ispira la comunicazione interna di Unicredit

Una intranet multilingue e con un’interfaccia social-oriented coordina l’erogazione e lo scambio di contenuti fra i dipendenti del gruppo bancario.

Cloud
Da tempo Unicredit non è più una semplice, per quanto grande, banca italiana, bensì un gruppo multinazionale che, grazie a varie fusioni e acquisizioni, ha esteso la presenza a una ventina di Paesi, con una rete internazionale distribuita in circa cinquanta mercati e un organico composto da oltre 150mila dipendenti.
Questi numeri fanno comprendere come l’esigenza di costruire un’identità di gruppo sia fra le più importanti per rendere omogeneo l’approccio al business e agevolare la condivisione dei principali progetti. Il gruppo bancario ha così deciso di far evolvere la propria intranet di comunicazione, creando uno strumento multilingue per la distribuzione e la condivisione di contenuti, che superasse i limiti e le differenze legate alle precedenti soluzioni già presenti, offrendo ai dipendenti anche un’esperienza di utilizzo in linea con gli strumenti social e di consultazione più popolari fra i navigatori di tutto il mondo. 

Una lunga fase di preparazione
Il progetto ha preso avvio nella prima parte del 2011 e ha richiesto tempo per analizzare quanto già esisteva nelle singole realtà locali, comprendere le esigenze degli utenti, definire i profili di utilizzo e testare la soluzione. “Abbiamo ascoltato e raccolto molti input preziosi – ricorda Patrizio Regis, capo della comunicazione interna di gruppo in Unicredit – coinvolgendo nella fase di studio oltre tremila dipendenti appartenenti a diverse famiglie professionali e aree geografiche. Il quadro dell’architettura informativa che abbiamo implementato ha dovuto tener conto delle esigenze aziendali legate all’efficienza della comunicazione, al corretto mix di erogazione dei contenuti per ruoli, società e area geografica di appartenenza,  ma anche delle richieste di velocità nel reperimento delle informazioni e di usabilità complessiva che è derivata dal confronto con gli utenti”.
La base tecnologica del progetto di intranet comunicativa del gruppo Unicredit è rappresentata da Microsoft SharePoint, una scelta derivata, oltre che dalle caratteristiche intrinseche della soluzione, anche dall’esperienza parallela già condotta da Ubis (Unicredit Business Inegrated Solutions), la società di servizi “captive” avviata agli inizi del 2012, presente in undici paesi e con caratteristiche, su scala ridotta, del tutto simili a quelle della casa madre. “Dal punto di vista tecnologico, la decisione nasce non solo dall’esame dei costi di licensing – spiega Pierluigi Rossi, head of Web % Intranet Services – ma anche dall’integrazione nativa di SharePoint con Active Directory, infrastruttura per la gestione degli accessi in rete e delle identità che già utilizzavamo”.L’intranet di Ubis è nata con caratteristiche molto social-oriented, grazie allo sfruttamento della piattaforma OneNet, sempre sviluppata di SharePoint. Su questa base, sono state sviluppati strumenti come il “following” fra colleghi (in stile Twitter) o iniziative di integrazione multicanale per avvicinare i manager ai dipendenti. 

Primi risultati positivi
Pertanto, Unicredit ha deciso di scalare la soluzione già implementata in Ubis, estendendola alla intranet di comunicazione di tutto il gruppo. Allo stadio attuale di sviluppo, l’infrastruttura è allocata pressi il data center di Monaco di Baviera ed è costituita da sedici macchine virtuali, otto per il front-end e altrettante per il back-end. “I primi test effettuati sugli utenti hanno dato esiti molto positivi – illustra Regis -. La ricerca di una notizia richiede il 67% di tempo in meno rispetto al passato, mentre il nuovo Content Management System fa risparmiare il 65% del tempo a chi deve pubblicare un contenuto. Il 78% del campione fin qui analizzato ha dichiarato che la nuova soluzione semplifica l’esperienza quotidiana di lavoro”.
Il progetto di intranet del gruppo Unicredit, realizzato in partnership con Microsoft, prevede step di ulteriore sviluppo, che prevedono la scalabilità della piattaforma su altre entità del gruppo, una maggior integrazione con la intranet di Ubis e una disponibilità per l’utilizzo anche su dispositivi mobile, che però deve fare i conti con le policy di sicurezza del gruppo.
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