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Il data center di ultima generazione di Asco

La Server Farm è stata progettata, realizzata e certificata secondo le specifiche TIER 3 di Uptime Institute, con un’accurata attenzione agli aspetti funzionali e prestazionali

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Inaugurato di recente a Santa Lucia di Piave (TV) il nuovo e il suo quarto Data Center di Asco TLC, società di telecomunicazioni nata nei primi 2000 e costituita dalla Holding del Gruppo con lo scopo di abbattere il digital divide della Provincia di Treviso. In dieci anni ha infrastrutturato la quasi totalità del territorio con portanti in fibra ottica, ponti radio e data center fornendo servizi di interconnessione, navigazioni e cloud per la maggioranza delle aziende trevigiane sia pubbliche che private. Nell’ultimo triennio ha cominciato ad investire sulle tecnologie di data center e trattamento dei dati.

Il data center progettato da In-Site e Deerns ha comportato un investimento da  2 milioni e mezzo di euro e vanta una superficie di oltre 1000 mq. “Siamo entusiasti di aver realizzato nel Triveneto, grazie al prezioso contributo di In-Site e Deerns, un Data Center di ultima generazione, capace di offrire un servizio che i nostri clienti troverebbero, altrimenti, solamente a Milano, ha affermato Stefano Ducati COO di Asco. La nostra anima imprenditoriale è fortemente legata all’identità del nostro territorio e crediamo che un’infrastruttura di questo genere possa ulteriormente supportare il nord-est italiano nello sviluppare l’enorme potenziale tecnologico e digitale che possiede”.

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"Interconnesso alla rete di dorsale in fibra ottica di proprietà Asco TLC, il nuovo data center riassume le migliori novità in termini di evoluzione tecnologica, conosciute oggi in ambito IT, affermano in Asco. La Server Farm, infatti, è stata progettata, realizzata e certificata secondo le specifiche TIER 3 di Uptime Institute, con un’accurata attenzione agli aspetti funzionali e prestazionali.

ll progetto architettonico ha previsto la realizzazione di un volume interno - nel quale sono ospitate le sale server, centro nevralgico del Data Center - che fosse completamente indipendente dall’involucro esterno. Una sorta di struttura a “scatola nella scatola”, che ha permesso di ottenere una completa separazione delle aree funzionali e dei percorsi e di garantire parametri antisismici di massima qualità.Il progetto impiantistico si è da subito focalizzato su modularità, scalabilità e affidabilità, con particolare attenzione all’efficienza energetica e alla riduzione dei costi operativi.

Il Data Center, che garantisce un rapporto PUE (Power Usage Effectiveness) inferiore a 1,5, possiede notevoli standard qualitativi anche sotto l’aspetto della tutela ambientale: al sistema di raffreddamento tradizionale, infatti, è stato affiancato un sistema “free cooling” ad impatto zero, che non usa condizionatori ma riconverte l’aria calda in fredda per mezzo di appositi radiatori.

Grande attenzione viene data alla garanzia della business continuity: tutti i sistemi sono infatti ridondati e indipendenti. Dagli impianti di condizionamento, ai trasformatori, dai gruppi di continuità ai gruppi elettrogeni fino ai quadri elettrici, tutto è presente in maniera duplice, in modo che il guasto/manutenzione di qualsiasi elemento non vada a compromettere il normale funzionamento degli apparati IT.
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