Nel percorso di separazione dei processi indotto dall'evoluzione verso ambienti ibridi o postmoderni, molte realtà si basano su strategie di integrazione poco adeguate, secondo Gartner.
La morte annunciata dell’Erp monolitico progressivamente va a creare spazio per nuove soluzioni ibride. Definiti da Gartner come “postmoderni”, i nuovi Erp separano i processi, basandosi su applicativi cloud o servizi di Bpo onsite. Nel contesto di questa transizione, le imprese avranno difficoltà a mantenere il controllo sui costi e la complessità dei processi, secondo quanto previsto da Gartner. In un recente studio sul tema, l'analista prevede che da qui al 2018 solo un'impresa su dieci avrà attivato una strategia di integrazione applicativa altrettanto postmoderna. Dalla stessa fonte, si apprende che le aziende hanno già preso coscienza che la migrazione verso un Erp ibrido presenta diverse complessità e molte riconoscono di non disporre delle competenze necessarie per gestire il processo Ia relativa integrazione applicativa. Secondo Gartner, l'assenza di un'adeguata strategia si deve all'originaria supposizione che sarebbero stati i vendor a prendersene carico. Lo studio citato prevede inoltre che entro il prossimo anno tre quarti delle aziende seguiranno una strategia IT detta bimodale, dove si distinguerà fra prestazioni improntate alla stabilità è un approccio orientato verso l'agilità. Tuttavia, la metà di queste realtà non sapranno gestire correttamente la complessità sottostante. Da qui deriva il rischio di provocare disfunzionamenti a livello di sistema Erp. Gartner raccomanda alle imprese di adottare una strategia di transizione verso l”Erp postmoderno attentamente congegnata, focalizzandosi soprattutto sull'implementazione di soluzioni e servizi orientati alle performance commerciali e alla user experience.
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