+2,5% in un anno, ma per il 2016 il forte taglio alla decontribuzione potrebbe pregiudicare l’aumento delle assunzioni a tempo indeterminato.
I posti di lavoro
nelle micro e piccole imprese l’anno scorso sono aumentati del 2,5%. Almeno per l’occupazione, nelle Mpi il 2015 è stato l’anno della svolta dopo la grande crisi.
Lo rileva l’
Osservatorio Mercato del Lavoro CNA, curato dal Centro Studi, che analizza mensilmente l’andamento dell’occupazione in un campione di 20.500 Mpi con 125mila dipendenti.
A permettere il risultato positivo le capacità delle Mpi di reagire in tempi rapidi alle variazioni, sia pure lievi, della congiuntura e gli strumenti messi in campo dal Governo: Jobs Act e decontribuzione per le assunzioni a tempo indeterminato.
La crescita relativa più significativa
è arrivata dalle assunzioni a tempo indeterminato: in dodici mesi sono cresciute del 26,6%. In aumento anche le assunzioni a tempo determinato (+8,3%). In calo l’apprendistato (-10,8%) e i contratti flessibili (-26,7%).L’82,2% degli occupati nelle Mpi è titolare di un contratto a tempo determinato.
Le micro e piccole imprese, quindi, continuano a preferire un rapporto di lavoro stabile.
Ma nel 2016 c’è il rischio di una inversione di tendenza. Da gennaio
la decontribuzione sulle assunzioni a tempo indeterminato ha subito un forte taglio: esonero ridotto dal 100% al 40%, limite massimo condotto da 8.060 a 3.250 euro.
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