L'
indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) registra a settembre 2015 un calo dello 0,1% rispetto ad agosto ed una crescita dell'1,9% tendenziale. La stima per il mese di agosto è rivista al rialzo da -0,3% a -0,1% rispetto a luglio. In media mobile a tre mesi la tendenza resta orientata al miglioramento. Il dato congiunturale si inserisce in un contesto in cui la ripresa stenta ad assumere maggiore dinamicità.
Le
famiglie, seppure orientate all'ottimismo, continuano ad essere vincolate da dinamiche reddituali in crescita contenuta.
Anche
le imprese hanno evidenziato, ad ottobre, una crescita della fiducia a cui hanno contribuito le aspettative positive soprattutto da parte degli operatori del commercio, mentre nel manifatturiero e nei servizi di mercato il miglioramento dei giudizi è stato modesto. Solo gli imprenditori delle costruzioni segnalano un peggioramento dei clima di fiducia. A questo miglioramento complessivo del
sentiment si associa un'evoluzione positiva della produzione.
Stando alle stime elaborate da Confindustria, anche ad ottobr
e è proseguita la fase di recupero dei livelli produttivi (+0,2% sul mese precedente). La tendenza, come emerge dagli ordini (+0,6% ad ottobre rispetto a settembre), dovrebbe proseguire anche nei mesi finali del 2015.
Qualche elemento d'incertezza è emerso sul versante dell'occupazione. Dopo un trimestre di ripresa dei livelli occupazionali a settembre il numero di persone occupate, valutate al netto dei fattori stagionali, è diminuito di 36mila unità rispetto ad agosto (+192mila su base annua). Nel complesso dei nove mesi, l'incremento degli occupati è pari a 199mila unità.
Più positivo è risultato
l'andamento della disoccupazione con una riduzione, rispetto ad agosto, delle persone in cerca di occupazione di 35mila unità e di 264mila su base annua. Nel complesso dei nove mesi del 2015 i disoccupati sono diminuiti di 92mila unità. Il combinarsi di queste dinamiche ha determinato, a settembre, un ulteriore modesto ridimensionamento del tasso di disoccupazione sceso all'11,8%. Un dato che va letto, però, con molta cautela in considerazione dell'aumento del numero di persone inattive, fenomeno a cui potrebbe aver contribuito il maggior numero di pensionamenti rilevato negli ultimi mesi, con un possibile sfasamento temporale tra cessazioni dei rapporti di lavoro e assunzioni.
Segnali positivi
continuano ad emergere dalla CIG, a segnalare una maggiore richiesta di lavoro da parte delle imprese. A settembre è continuata la fase di ridimensionamento delle ore autorizzate (-38,1% su base annua), con un dato, per il complesso dei primi nove mesi, inferiore del 32% rispetto all'analogo periodo del 2014.
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