Dopo l'acquisizione da 2 miliardi di dollari, avvenuta un anno fa, IBM continua a investire per estendere lo spettro di servizi e soluzioni in cloud
Dopo l'acquisizione da 2 miliardi di dollari di SoftLayer, avvenuta un anno fa, IBM continua a investire per estendere lo spettro di servizi e soluzioni in cloud. 1,2 miliardi di dollari sono stati investiti per ampliare la presenza di data center a livello globale, con l'obiettivo di arrivare entro il 2015 a 40 data center che serviranno a fornire servizi in tutte le principali aree geografiche; 1 miliardo di dollari sono destinati per portare la piattaforma di cognitive computing in cloud e un altro miliardo di dollari vengono investiti in Bluemix, la piattaforma per lo sviluppo per applicazioni.
Ibm afferma che molte aziende stanno investendo nel cloud di SoftLayer. "
Aziende quali Macy's, Whirlpool, la consociata di Daimler moovel Gmbh, Sicoss Group e molte altre - si legge in una nota rilasciata dal Gruppo - stanno trasformando il proprio IT per adattarsi all'era emergente del cloud ibrido. L’Hybrid Cloud - sottolineano in IBM - rappresenta il meglio di entrambe le realtà in quanto collega i sistemi informatici tradizionali al cloud. I clienti possono mantenere il controllo on-premise delle applicazioni strategiche e dei dati spostando nel cloud altri carichi di lavoro - i cosiddetti
systems of engagement di clienti e partner - per un accesso rapido ai dati, l'ampliamento di nuovi servizi e la riduzione dei costi".
"Durante il primo anno, SoftLayer si è rivelata un'acquisizione di fondamentale importanza per il Cloud IBM", ha affermato
Erich Clementi, Senior Vice President, IBM Global Technology Services. "Nell'arco di breve tempo SoftLayer è diventata la base del portafoglio cloud di IBM che comprende servizi di infrastruttura, piattaforma e
software-as-a-service e permette di trasformare il business di molte aziende, dalle start-up del web ad aziende consolidate che cercano la velocità, la flessibilità e la sicurezza tipici degli ambienti cloud ibridi." Secondo Gartner circa il 50 per cento delle grandi aziende realizzerà ambienti di cloud ibrido entro la fine del 2017.
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