Tuttavia il contratto più utilizzato per le assunzioni rimane quello a tempo determinato, applicato al 54 per cento delle nuove posizioni di lavoro.
L’occupazione nelle imprese artigiane, micro e piccole è aumentata anche nel mese di marzo. L’
incremento è stato dello 0,4 per cento su febbraio e del 2,9 per cento su base annua sulla scia del risultato complessivamente positivo dell’economia nazionale, registrato dalla maggior parte degli indicatori economici. Ma il
peggioramento del quadro macroeconomico internazionale, che ha determinato il rallentamento della crescita economica italiana,
è destinato a incidere dopo il primo trimestre dell’anno anche sul mercato occupazionale.
A rilevarlo l’
Osservatorio lavoro CNA, curato dal
Centro studi della Confederazione, che
analizza a cadenza mensile le tendenze dell’occupazione nelle piccole imprese fin dal 2014, all’inizio della stagione di riforme che ha profondamente modificato il mercato del lavoro nazionale.
In linea con quanto osservato nei mesi precedenti, anche nel mese di marzo
il turn over dei lavoratori nelle imprese artigiane, micro e piccole è risultato
molto elevato. Rispetto a dodici mesi prima, infatti, le
assunzioni sono aumentate del 42,8 per cento, le
cessazioni del 49 per cento. Insomma,
nonostante le difficoltà, la domanda di lavoro delle imprese più piccole è stata ancora sostenuta e in grado di garantire la sostituzione delle posizioni lavorative cessate.
Sul versante delle
assunzioni, particolarmente interessante il
ritorno all’incremento dei nuovi contratti a tempo indeterminato, che hanno segnato un
+59,3 per cento su base annua, rappresentando il
22,3 per cento dei nuovi posti di lavoro. Il
contratto più utilizzato per le assunzioni rimane, comunque, il
tempo determinato, applicato al
54 per cento delle nuove posizioni di lavoro.
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