La tecnologia storage di data center tende a diverisifcare l'approccio allo stato solido con l'innesto di flash array di nuova generazione. Quali le dinamiche di mercato?
Il
cloud? Un servizio, non una tecnologia. Eppure quest’ultima è il fondamento perché si possa erogare un IT di nuova generazione. La trasformazione infrastrutturale che determina i presupposti del computing as a service modifica in profondità gli stack tecnologici a supporto del cloud. Tra questi lo
storage. La tecnologia
flash tende infatti a essere largamente utilizzata in ambienti cloud e sottostanti ambienti virtualizzati così come in segmenti
Big Data e
database in-memory per la maggiore velocità ed efficienza rispetto ai tradizionali sistemi di
memoria a stato solido.
Quanto tutto questo stia influenzando il posizionamento dei tradizionali vendor di storage, e crei le premesse per la nascita di startup di nuova generazione, è ben evidenziato dalla dinamica del settore. Non è un caso che il Ceo di
Segate,
Stephen Luczo, uno dei big dello storage drive, abbia in questi giorni affermato di avere intenzione di acquisire aziende che possano aiutare a mettere a punto tecnologia allineata alla domanda crescente di cloud. "E’ solo questione di tempo, afferma Luczo. Nell’area dello storage si è creata una sorta di bolla finanziaria che ha portato a una sopravvalutazione delle aziende di riferimento. Ci si attende un ritracciamento delle performance finanziarie che hanno riscontrato molte delle aziende che appartengono al settore. E quando questo avverrà si creeranno opportunità di acquisto a prezzi interessanti".
Ma c’è chi ha già iniziato lo shopping. Tra questi
Western Digital, un diretto concorrente di Seagate, che ha appena comprato
Virident, azienda che opera nell’ambito del flash. Sul mercato si sono affermate negli ultimi anni aziende che hanno fondato il proprio successo proprio sulla capacità di progettare e fornire tecnologia flash array per data center. Tra queste
Fusion-io e
Violin Memory, quest’ultima vedi grafico, diventata l’azienda con il maggior market share del segmento di storage (vedi grafico). E non mancano le startup come
Pure Storage e
Nimbus e
Whiptail, acquisita in questi giorni da Cisco, che completano la lista accanto a nomi tradizionali dello storage come Ibm, Hds, Emc e Netapp.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
ImpresaCity.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.