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Più di 40mila le imprese digitali lombarde

Al primo posto Milano, seguono Brescia e Bergamo. Quasi 230mila gli addetti lombardi.

Mercato e Lavoro
Sono oltre 40mila le imprese digitali in Lombardia, circa una su quattro del totale nazionale. Oltre la metà è concentrata a Milano (23.062 imprese, 55,4%). Seguono Brescia (10,8%), Bergamo (7,4%) e Monza e Brianza (7,2%).
Circa un’impresa digitale su tre in Lombardia si occupa di attività di direzione aziendale e consulenza gestionale, quasi una su quattro nella produzione di software e attività informatiche e oltre una su cinque nel settore pubblicitario e delle ricerche di mercato. Più di 800mila gli addetti delle imprese digitali italiane, quasi uno su tre è lombardo (28,4%).
Tre addetti su quattro lavorano a Milano (21% del totale nazionale). Al secondo posto Brescia (5,8%) e al terzo Bergamo (4,8%).
I dati emergono da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al I trimestre 2013.
Inoltre, secondo una ricerca di ASSINTELdigitale, sono 230.000 i soggetti censiti che operano nel settore, di cui 173.000 sono a pieno titolo nuove imprese digitali e si muovono nei Servizi Web, Mobile e Internet of Things, nel Software e Big Data, nella Consulenza, nei nuovi Media sociali, nel Design, nelle Produzioni multimediali e nel Digital Entertaiment, nel Finance 2.0. Sono soprattutto piccole imprese di under 35. Negli anni della crisi crescono, nel 2013 il fatturato sarà in miglioramento o stabile per i tre quarti degli intervistati.  
L’identikit del lavoratore digitale: giovane (67% under 35, che sale al 72% nelle imprese native digitali), maschio (64%), laureato (il 65%) o addirittura con master/dottorato/PHD (12%), con esperienza lavorativa all’estero (29% nelle imprese digital native). Ma soprattutto con un contratto atipico per oltre un terzo di essi (CoCoPro e Partite IVA). Il cosiddetto posto fisso, a tempo indeterminato, resta predominante solo per le imprese tradizionali IT based, più grandi e organizzate, mentre è un non-luogo per quelle native digitali (solo il 26%): i costi dello Stato sul lavoro per le loro organizzazioni piccole e liquide sono troppo alti. In esse molto spesso il titolare è factotum e i carichi di lavoro diventano critici.
L’occupazione è in costante crescita: a fine 2012 sono oltre 620.000 gli addetti digitali, in crescita di quasi 75.000 unità (+13,7%) rispetto all’inizio della crisi nel 2009. Ma il dato più interessante è che ad essi si aggiunge oltre un altro terzo di professionisti atipici, cioè oltre 250.000 persone strutturali nei processi produttivi della nuova impresa digitale, che stimati attraverso l’indagine di campo.
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