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Si prepara l’arrivo di Oracle Database 12c

Fra una settimana è atteso l’annuncio ufficiale, ma trapelano indiscrezioni sulle caratteristiche sia tecniche che commerciali.

Cloud
Una delle caratteristiche peculiari del nuovo Oracle Database 12c, di imminente annuncio, sarà senza dubbio la multitenancy, che dovrebbe migliorare le performance e l’efficacia dell’architettura e rendere le applicazioni cloud più sicure.
Il lancio ufficiale del nuovo prodotto-faro di Oracle è slittato di una settimana, ma alcune delle funzionalità sono note da tempo e su altre si stanno inseguendo le indiscrezioni. Una delle più recenti fa seguito ai commenti fatti da Larry Ellison a margine della presentazione dei dati trimestrali. Interrogato proprio sul tema della multitenancy, il Ceo della società ha affermato che si tratterà di una feature opzionale, quindi da acquistare separatamente. Per chiarezza, essa consente di far girare diversi database all’interno di una singola istanza del 12c.
In passato, quando si parlava di architettura multitenant, si pensava soprattutto a una pratica adottata dai fornitori SaaS, consistente nella condivisione della stessa istanza applicativa fra diversi client, conservando i loro dati separatamente. Oracle stima che, a livello applicativo, l’architettura classica è meno pertinente e meno sicura rispetto all’approccio del nuovo 12c, dove la multitenancy è spinta a livello del database.
Qualora fosse confermato quanto emerso finora, non sarebbe comunque una grande sorpresa, perché il leader mondiale dei database ha abituato i suoi clienti a pagare per funzionalità supplementari, come può essere il caso di Real Application Clusters. Bisognerà vedere quale potrà essere la reazione dei clienti di fronte all’eventualità di dover spendere di più per poter beneficiare di una delle principali innovazioni della nuova major release.
Accanto al prodotto, Oracle dovrebbe annunciare anche un certo numero di partnership con altri fornitori di software che, secondo Ellison, “daranno un altro volto e cambieranno la percezione della tecnologia di Oracle nel cloud”. Accanto a nomi come NetSuite e Salesforce, che da tempo utilizzano già il db di Oracle, è spuntato anche quello di Microsoft. Non sembra ci siano in vista cambiamenti clamorosi nelle rispettive strategie (del tutto concorrenti) sui database, ma più probabilmente l’annuncio della disponibilità di alcune applicazioni Java sulla piattaforma cloud Windows Azure e forse un progetto congiunto di cloud ibrido sul genere di OpenStack.
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