Chiuso un anno particolarmente positivo in Italia, l’azienda guarda avanti, forte di un’offerta più completa rispetto al passato.
Non va proprio tutto così male in Italia, se aziende come Hitachi Data Systems possono sbandierare una crescita nell’ultimo anno fiscale del 19,5%: “
Siamo decisamente sopra la media europea, collocata intorno a un incremento
del 10% - sottolinea
Dario Pardi, vicepresidente global markets Emea e presidente della filiale italiana -.
Siamo andati bene in ambito enterprise, tanto da voler puntare ad avvicinare sensibilmente Emc, quanto nel midrange, grazie ai Nas e alla gamma ObjectStore, che gestisce i dati non strutturati”.
Lo specialista di storage ha chiuso l’esercizio, lo scorso 31 marzo, con un fatturato di circa 50 milioni di euro, consolidando i mercati storicamente forti (finance, sanità, telecomunicazioni, oil & gas) e guadagnando quote anche fra le aziende medie e medio-piccole con qualche sacrificio in termini di prezzo, in attesa di prodotti (ora in arrivo) pensati nello specifico per questa fascia di utenti. Soprattutto, sono state poste le premesse per proseguire lungo questo trend anche per il 2013: “
Il mondo dei big data e degli analytics – aggiunge
Walter Simonelli, direttore generale di Hds Italia –
è certamente fra i più promettenti e offre buoni margini. La gestione dei dato non strutturati è una delle esigenze oggi più sentite dalle aziende”.
Un altro terreno che autorizza buone aspettative è legato al supporto della piattaforma Sap Hana. Attraverso l’infrastruttura convergente
Ucp Select for Sap Hana e i servizi Live in Five, il costruttore punta a valorizzare le applicazioni Erp, Crm e Scm esistenti nelle aziende, aiutando i clienti a evolvere verso i sistemi transazionali e analitici in-memory, preparandosi al supporto delle future applicazioni costruite sulla piattaforma Sap.
Per mantenere il passo della crescita, Hitachi Data Systems punta anche sul potenziamento della struttura di
consulenza, lungo la linea già intrapresa di non offrire competenze meramente tecnologiche, ma soprattutto legate ai
mercati verticali nei quali l’azienda opera: “
Non è da escludersi – anticipa Pardi –
anche la possibilità di procedere a qualche acquisizione, oltre a sfruttare una copertura territoriale diretta migliorata con l’apertura della sede a Roma”.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
ImpresaCity.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.