Unimpresa: "Il giro di vite fiscale sarebbe deleterio per l’intero ciclo economico che risentendo degli effetti negativi sui consumi finirebbe per avvitarsi nella spirale recessiva ancora di più".
Mancano circa due mesi all’aumento dell’Iva: dall’1 luglio l’Imposta sul valore aggiunto aumenterà dal 21% al 22% e l’inasprimento potrebbe dare il colpo di grazia ai consumi. La ripresa è a rischio e dipende dalle scelte che verranno prese nelle prossime ore: è fondamentale, dichiara Unimpresa, "che il Governo guidato da Enrico Letta congeli immediatamente tale aumento. Una mossa che darebbe fiducia alle aziende, con effetti positivi sul mercato del lavoro". Un punto percentuale in più di Iva, in teoria, dovrebbe portare nelle casse dello Stato 4 miliardi di euro, ma il gettito aggiuntivo è solo teorico. Ciò perché l’innalzamento dell’Iva potrebbe deprimere le vendite, sia quelle al dettaglio dei beni di consumo sia quelle di prodotti industriali: ne conseguirebbe un calo delle entrate Iva che potrebbe portare il volume dei flussi fiscali addirittura al di sotto della soglia oggi assicurata con il balzello al 21%.
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