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A quota 364mila le imprese di immigrati

Sono il 6% di tutte le imprese italiane. Nel terzo trimestre del 2012 sono cresciute 7 volte di più della media.

Tecnologie
Si è chiuso con un bilancio positivo il progetto "Start it up. Nuove imprese di cittadini stranieri", nato per sostenere percorsi di crescita professionale e fornire competenze basilari per lo start-up di imprese e/o di lavoro autonomo a persone provenienti da Paesi non appartenenti alla Unione europea, residenti in Italia e in possesso di regolare permesso di soggiorno.  
L'iniziativa, avviata a metà dello scorso anno, finanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e realizzata in collaborazione con Unioncamere, ha coinvolto dieci Camere di commercio - Ancona, Bari, Bergamo, Catania, Milano, Roma, Torino, Verona, Vicenza e Udine - e si è rivolta a coloro che nel “fare impresa” hanno voluto cercare una concreta possibilità di integrazione economica e sociale.  
Al termine dei diciotto mesi di sperimentazione, l’obiettivo di favorire l’inserimento sociale ed economico di 400 immigrati extracomunitari è stato raggiunto e superato: sono stati, infatti, 492 coloro che si sono rivolti agli sportelli attivati dalle Camere di commercio aderenti all'iniziativa.
Di questi, 434 hanno beneficiato dei servizi di orientamento, formazione e assistenza offerti dalle Camere e 409 hanno anche elaborato un vero e proprio business plan per la creazione di un’impresa.   L’identikit dell’aspirante imprenditore immigrato corrisponde a persone prevalentemente giovani e di istruzione elevata, equamente distribuite tra entrambi i generi e nella maggior parte dei casi provenienti dall’Africa o dall’America latina. Meno frequenti i partecipanti provenienti dall’Europa non UE e dall’Asia.  
“La promozione e il sostegno all’imprenditorialità sono tra i principali obiettivi del Sistema camerale e dunque è stato del tutto naturale coniugare, con il progetto Start it up, questo obiettivo con quello di favorire una maggiore coesione sociale nei territori, promuovendo processi di integrazione dei cittadini immigrati attraverso l'impresa e il mercato. Questo il commento del Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, nello spiegare i risultati raggiunti con il progetto Start it up. “Trattandosi di un primo esperimento, l’obiettivo iniziale era di aiutare 400 immigrati ma, grazie all’impegno di tutti i protagonisti - in particolare, delle Camere di commercio di Ancona, Bari, Bergamo, Catania, Milano, Roma, Torino, Udine, Verona e Vicenza siamo arrivati a 434. Questi positivi risultati del progetto insieme ai dati del Registro Imprese sulla crescita degli stranieri che detengono cariche di titolari e soci d’impresa - ha proseguito Dardanello – ci dicono due cose, la prima, che c’è una forte propensione imprenditoriale da parte di chi decide di migrare in Italia, la seconda che questa va accompagnata con servizi reali in modo che nascano imprese capaci di stare sul mercato e di essere parte attiva della società civile.”
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