Il Piano è stato approvato nel corso della riunione del Collegio di indirizzo e sorveglianza dell'Accordo di Programma per la Competitività, composto dai rappresentanti di Regione e sistema camerale.
E' stato definitivamente approvato il Piano 2012 da
73 milioni per la competitività delle imprese e del territorio lombardo, che ha già messo in campo, dal 2006 al 2011,
380 milioni di euro.
Concorrono allo stanziamento 2012: con 39 milioni la Regione, con 31 le Camere di Commercio, mentre il rimanente proviene da altri soggetti.
Il senso complessivo del Piano è concorrere a mantenere elevato il livello di competitività del
Sistema Lombardia, attraverso tre assi:
- competitività delle imprese (63 mln)
- competitività e attrattività dei territori (5,3 mln)
- progetti di sistema a supporto delle Mpmi e dell'imprenditorialità (4,6 mln).
Da sinistra, gli assessori Raimondi, Colucci, Boscagli, Gibelli, il presidente Formigoni, Aprea, Cattaneo."L'AdP Competitività - ha sottolineato
Formigoni - è lo strumento che abbiamo costruito insieme per sviluppare un'azione comune a favore del nostro sistema economico e produttivo: uno strumento che si è rivelato un solido punto di riferimento. Dal 2006 al 2011 abbiamo messo in campo 380 milioni di euro, sulla base di una strategia comune, di obiettivi condivisi per la competitività a sostegno del tessuto imprenditoriale".
"L'accordo - ha rimarcato con convinzione Bettoni, evidenziando la positività della linea su cui si muove
Regione Lombardia - è un esempio di cooperazione istituzionale virtuoso e unico nel contesto nazionale, preziosissimo ed efficace per il sistema delle nostre piccole e medie imprese. Lo dimostrano con grande chiarezza anche le cifre a consuntivo del Piano 2011: oltre 90 milioni di stanziamenti, 50 tipi di intervento strategici e ben mirati, e un indice di utilizzo effettivo delle risorse investite straordinario: il 97 per cento".
Le priorità della
pianificazione 2012 sono state illustrate dallo stesso Formigoni, che le ha così sintetizzate: "Recupero di competitività sui mercati internazionali; investimenti in innovazione; reti di imprese, intese come aggregazioni e che aumentano le capacità di innovazione e competizione; attrattività dei territori verso gli investitori internazionali; disponibilità e accesso al credito".
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