Cresce del 10% il giro d’affari del secondo trimestre e sale il peso di Hana e del cloud. La manutenzione compensa il calo delle licenze.
Nel complesso, il secondo trimestre fiscale per Sap può essere considerato, anche in relazione alla congiuntura, più che positivo. Il giro d’affari è salito del 10% raggiungendo la cifra di 3,35 miliardi di euro (software e servizi) e aggiungendo un’altra tacca alla striscia ormai triennale di crescita a due cifre. Anche il risultato operativo ha segnato un’ascesa del 10%, per un totale di 1,22 miliardi di euro. Il dato di fatturato supera i 4 miliardi se si integra tutto (non solo software e servizi), con un miglioramento dell’8%.
Fra le note positive del bilancio trimestrale, il vendor tedesco tende a sottolineare gli andamenti dei parti più innovative del proprio business. Il database real time Hana, per esempio, ha contribuito con vendite pari a 102 milioni di euro e la previsione è di raggiungere a fine anno il valore di 700 milioni di euro. La parte cloud mostra una crescita esponenziale (+ 166%), ma da prendere con le molle, visto che il punto di partenza era molto basso. Comunque, i 183 milioni di euro ricavati lasciano sperare di ottenere a fine anno un giro d’affari di 932 milioni di euro. Peraltro, il peso sul totale del business non è che del 4,4% e in parte deriva dalle acquisizioni fatte, Ariba in testa.
Fra i dati meno positivi, da segnalare il calo del 7% nelle vendite di licenze, compensato comunque dall’aumento dell’11% dei ricavi legati alla manutenzione. Non vanno poi molto bene le cose nell’area Asia-Pacifico, dove si è registrato un calo del 7% del fatturato. Forse anche per questi numeri, la previsione di crescita complessiva a fine anno è stata un tantino ridimensionata ed è oggi indicata al 10%, contro l’11-13% stimato all’inizio dell’anno.
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