Italia e AI: aumentano gli investimenti

Cresce il mercato italiano dell'Artificial Intelligence: +27% nel 2021, sulla spinta soprattutto degli investimenti da parte delle grandi imprese

Autore: Redazione ImpresaCity

Secondo i dati raccolti dall'Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano, il mercato dell’intelligenza artificiale in Italia dà segnali positivi. "L’ultimo anno ha sancito un ulteriore sviluppo per l’ecosistema italiano [dell'AI] e il mercato ha ripreso a crescere consistentemente, dopo che nel 2020 era stato condizionato dalla pandemia", ha sottolineato Alessandro Piva, Direttore dell’Osservatorio. Da questo cambio di passo deriva il +27% del 2021, che ha portato il mercato a quota 380 milioni di euro. Il doppio di appena due anni fa, a simboleggiare l'importanza che l'AI sta conseguendo anche in Italia.

Un terzo circa (35%) del mercato dell’Artificial Intelligence in Italia riguarda progetti di algoritmi per analizzare ed estrarre informazioni dai dati, ambito che segna anche una delle crescite maggiori, con un +32% rispetto al 2020. Seguono le soluzioni per l’interpretazione del linguaggio naturale con il 17,5% del mercato (+24% anno su anno) e gli algoritmi per suggerire ai clienti contenuti in linea con le loro preferenze, con un’incidenza del 16% (+20%).

Seguono l'ambito dei chatbot e virtual assistant (10,5% degli investimenti, +34% anno su anno) e le iniziative di computer vision, che analizzano il contenuto di un’immagine in contesti come la sorveglianza in luoghi pubblici o il monitoraggio di una linea di produzione (11% degli investimenti, crescita del 41%). Infine, il 10% del mercato va alle soluzioni con cui l’AI automatizza alcune attività di un processo e ne governa le varie fasi (Intelligent Robotic Process Automation).La crescita dell'AI in Italia e la suddivisione degli investimenti tra i settori più interessanti anche a livello globale sono indicatori positivi. L'altro lato della medaglia è che si conferma un forte divario nell’adozione dell'AI tra grandi e piccole imprese. Il 59% delle grandi imprese ha avviato almeno un progetto di AI, una quota che rappresenta un incremento di 6 punti percentuali rispetto al 2020. Ma solo il 6% delle PMI ha fatto altrettanto. E oltretutto si tratta nella gran parte dei casi (i due terzi) solo di sperimentazioni e non di progetti a regime.

Se ci limitiamo ad analizzare come si muovono le grandi imprese, altri indicatori sono positivi. Scende al 13% la quota di grandi aziende che non hanno avviato iniziative di AI (-9 punti percentuali rispetto al 2020) e cresce quella delle aziende che hanno avviato progetti pilota (18%, +5 punti percentualiì). Varia invece poco la percentuale delle imprese che hanno almeno un progetto pienamente esecutivo (41%, contro il 40% del 2020).

La sensazione è che il mercato italiano dell'AI abbia bisogno di ulteriori stimoli che non possono venire dalla sola propensione delle aziende utenti. In parte queste spinte verranno dal mercato: i consumatori conoscono l'intelligenza artificiale - anche se non benissimo, dato che solo il 60% sa riconoscere la presenza di funzionalità di AI nei prodotti o servizi che usa - e ne ha mediamente un’opinione positiva. Altri stimoli dovranno essere più di sistema, anche grazie alle iniziative collegate al PNRR nazionale o alle politiche più generali della UE.


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