STEMintheCity 2021: l'attualità del sapere

STEMintheCity assume quest'anno un significato ancora più importante, per il ruolo chiave che ora tutti riconoscono alle tecnologie ed alla ricerca

Autore: Redazione ImpresaCity

Se c'è un anno in cui parlare di formazione tecnologica e di valore della ricerca ha un significato particolare, è certamente questo 2021. Stiamo faticosamente uscendo dall'emergenza pandemia anche grazie all'aiuto che il digitale ha dato ai cittadini ed alle imprese. E senza le tecnologie collegate alla ricerca scientifica non avremmo avuto i vaccini anti-Covid nei tempi in cui questi sono stati studiati. Ecco perché quest'anno STEMintheCity, la manifestazione organizzata dal Comune di Milano a sostegno della formazione tecnico-scientifica, assume una rilevanza tutta speciale.

Siamo alla quinta edizione di STEMintheCity e quest'anno alle classiche discipline della sigla STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics) si affianca il tema altrettanto chiave della sostenibilità ambientale. "Ci siamo tutti resi conto che l'ambiente è la sfida più grande che abbiamo - spiega Roberta Cocco, Assessora alla Trasformazione Digitale e ai Servizi Civici del Comune di Milano - e uno dei messaggi di quest'anno è invitare i giovani a sviluppare competenze scientifiche per poter affrontare con i giusti strumenti proprio questa sfida".

STEMintheCity sarà quest'anno un evento totalmente digitale. In particolare lo sarà la Maratona delle STEM, una sequenza di eventi formativi che si distribuirà su tre giorni: 21, 22 e 23 aprile. "Abbiamo sperato sino all'ultimo - spiega Roberta Cocco - di poter fare iniziative nelle scuole, nei laboratori e nei teatri. Non è stato possibile, ma questo format totalmente digitale ci permette di superare i confini della città di Milano". In quanto format fruibile da ovunque (tutto avviene sul sito steminthecity.eu) ma anche attraverso gemellaggi con le scuole di tutta Italia.
L'attenzione di STEMintheCity resta ovviamente puntata sull'importanza delle materie tecnico-scientifiche ed in particolare sulla necessità di colmare il "gender gap" che ancora le contraddistingue. "Parliamo a tutti i giovani - sottolinea Cocco - ma in particolare alle ragazze, perché c'è ancora molto bisogno di più ragazze che scelgano percorsi tecnico-scientifici". Oggi è sempre più evidente che le competenze digitali servono per affrontare tutte le sfere della vita sia personale sia professionale. Ma senza dimenticare che serve formazione anche nelle "soft skill", perché un sapere esclusivamente tecnico, magari molto specializzato, ha comunque i suoi limiti.

STEMintheCity è sempre ecosistema

La logica di STEMintheCity resta quella di una iniziativa studiata e portata avanti da un ecosistema di realtà anche molto diverse fra loro. La componente della formazione è certamente quello di maggior rilievo, ma il pubblico ideale dell'iniziativa (studenti, insegnanti, genitori) e quello più ampio dei cittadini interessati alla tecnologia sono toccati anche dai temi dell'informazione, della divulgazione, della ricerca.

Serve raccontare da diversi punti di vista come può essere un futuro digitale e sostenibile e serve farlo in modi complementari. C'è la formazione scolastica, ci sono ad esempio anche le esperienze di (in)formazione e divulgazione che, con il digitale, hanno portato avanti realtà milanesi come il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia ed il Civico Planetario di Milano. E le esperienze che ogni giorni vivono le aziende che mettono in pratica e sviluppano, più o meno profondamente, le tecnologie.
Lo spirito ed il messaggio chiave di STEMintheCity sono ovviamente portati avanti dalle molte imprese e realtà italiane che sostengono il progetto. Tra cui nomi importanti per il mondo IT come Accenture, Lenovo, PwC. Francesca Patellani, Geographic Services Director e Corporate Citizenship Lead di Accenture Italia, parla in particolare di "stemanesimo", ad indicare la necessità di "superare la contrapposizione tra temi STEM e no-STEM, per arrivare alla valorizzazione di figure professionali diversificate", in grado di mettere insieme nel proprio lavoro competenze tecniche ed umanistiche. Di avere cioè una visione trasversale che aiuta la stessa applicazione delle tecnologie.

E "l'innovazione tecnologica non può prescindere dall'attenzione alla società ed all'ambiente", mette in evidenza Natasha Perfetti, Country Marketing Manager di Lenovo. Anche perché "sono proprio le tecnologie che possono contribuire a creare un futuro sostenibile". Che è uno dei fil rouge di STEMintheCity 2021. Filo che Lenovo segue attraverso packaging più sostenibile, più fonti energetiche rinnovabili, materiali riciclati, prodotti più efficienti, iniziative di economia circolare ad impatto sociale positivo.

STEMintheCity è un modo per indicare la strada giusta da seguire. Anche nell'immaginare una nuova formazione scolastica a vari livelli. Perché di certo "la richiesta di laureati in discipline STEM sarà fondamentale per gestire ruoli e compiti che nasceranno con l'esplosione delle tecnologie", spiega Diego Mendia, Partner di PwC Italia. Però buona parte di questi ruoli oggi non esistono o non sono ben classificati, quindi il problema non è solo insegnare meglio - ed in maniera più inclusiva - le materie tradizionali. "Serve agire sulla parte di formazione e di sviluppo culturale che fa riferimento a questo tipo di discipline", sottolinea Mendia: "fare in modo che non si diventi solo specialisti di un ambito ma cittadini più consapevoli del ruolo attivo che le competenze scientifiche possono avere".

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