Salesforce, Italia sempre in forte crescita

Bilancio annuale per il re del CRM: se a livello globale il fatturato cresce del 24%, il nostro Paese non sta a guardare, con un ecosistema che raggiunge il terzo posto a livello Emea

Autore: Edoardo Bellocchi

Puntuale a inizio marzo, arriva per Salesforce l’ora di tirare le somme dell’anno precedente. L’esercizio fiscale 2021, concluso a gennaio, ha visto ancora una volta risultati di assoluto rilievo, con una crescita del 24 per cento nel fatturato, attestatosi su 21,25 miliardi di dollari.

Spetta a Paolo Bergamo, che fa parte del core team di Salesforce in qualità di SVP Product Management, intervenuto nell’incontro stampa digitale “Salesforce chiama Italia” direttamente dall’headquarter californiano, commentare i risultati globali, legandoli ovviamente ai risvolti della pandemia in atto ormai da un anno, che hanno visto un forte contributo dalla spinta sulla digitalizzazione, vista “sia come uno strumento strategico per affrontare l’emergenza, sia soprattutto come un imperativo per tutte le aziende che intendono uscire in maniera produttiva da

Paolo Bergamo di Salesforce
questo periodo di crisi
”.  

Fatturato in rapida ascesa

È in questo contesto che in poco più di vent’anni di vita, Salesforce ha “superato i 20 miliardi di dollari di fatturato, che è il doppio dei 10,5 miliardi dei ricavi di solo tre anni fa, con una curva che è proiettata verso crescite interessanti anche nel futuro, vista l’attuale fase di forte espansione della digitalizzazione”, ha proseguito Bergamo, sottolineando che “ci siamo confermati il numero uno sul mercato del CRM in termini di market share, con una quota attorno al 20%, superiore di oltre tre volte rispetto a quella dell’immediato competitor”.  

I fattori di questo successo sono quelli di sempre, ha evidenziato Bergamo, in quanto “il nostro il mantra rimane quello di aiutare le aziende a connettersi ai loro i clienti in maniera personalizzata, nuova e diversa”, ed è più che mai valido nel momento in cui la pandemia ha reso ancora più imperativa la necessità di creare nuove modalità di dialogo con i clienti e non solo.  

Strumenti per nuovi scenari

Il futuro del lavoro sarà ibrido”, ha sottolineato ancora Bergamo, citando una recente ricerca Salesforce secondo la quale “il 69% delle persone dichiara che la pandemia ha imposto cambiamenti che saranno permanenti. Si continuerà a lavorare prevalentemente da casa, ma per essere veramente smart la piattaforma tecnologica sarà sempre più fondamentale per garantire alle aziende di continuare a essere customer centric anche da remoto. È per questo tipo di esigenze che noi proponiamo la nostra offerta Customer 360, una piattaforma di CRM in cloud completa che si basa su cinque colonne portanti: Salesforce automation, Customer service, Marketing, Commerce e IT”.

Va poi sottolineato che i cinque pillar di Salesforce 360 sono “tutti costruiti sulla stessa piattaforma di base, che consente un unico punto di configurazione per i customer journey”, conclude Bergamo, evidenziando anche che “grazie alla soluzione Hyperforce realizzata lo scorso anno, oggi la piattaforma Salesforce è in grado di girare sui cloud pubblici IaaS dei principali hyperscaler, come AWS, Google Cloud, Azure o Alibaba, e nei data center distribuito nel mondo, anche dove noi non disponiamo di nostri data center, aggiungendo ulteriori livelli di compliance locali”.

Nuova leadership in Italia

L’incontro annuale “Salesforce chiama Italia” è stato anche l’occasione per raccontare ufficialmente l’avvicendamento tra Federico Della Casa, che ha guidato per anni la filiale italiana di Salesforce ed è ora SVP Sud Europa per il Settore Pubblico, e Mauro Solimene, che ha appena assunto il ruolo di Country leader di Salesforce Italia.

Insediatosi da meno di due settimane nella nuova carica, Mauro Solimene, che vanta un’esperienza più che ventennale in ambito ICT, con posizioni di alta responsabilità in aziende del calibro di ServiceNow o Pure Storage, solo per menzionare le più recenti, esordisce spiegando di essere “ancora in pieno onboarding”, ma di aver già avuto modo di trovare “conferme solide sul fatto che i noti quattro valori fondanti alla base dell’azione di Salesforce, ovvero Trust, Customer success, Innovation e Equality, siano condivisi a tutti i livelli dell’azienda. L’ascolto del cliente e la qualità delle relazioni costituiscono davvero un carattere distintivo: le aziende che lavorano con noi lo

Mauro Solimene di Salesforce
hanno capito e molte hanno accelerato i loro percorsi di trasformazione digitale partendo proprio dal CRM
”.

Il business nel nostro Paese

Rimanendo in Italia, Federico Della Casa ha ricordato alcuni dei progetti più rilevanti realizzati, tra i quali quello con Enel e quello con Coop, sottolineando che a livello di risultati il 2020 è stato “senza dubbio un anno positivo, anche se non eccezionale come il precedente. In ogni caso, l’Italia ha messo comunque a segno una crescita maggiore rispetto all’andamento globale di Salesforce”, che è stato del 24%.

Non solo: “la crescita ha riguardato anche l’headcount, con un aumento del 37% nel numero dei dipendenti”, che si sta avvicinando a un totale di 500.  Nel nuovo contesto pandemico, Salesforce ha anche dovuto ripensare daccapo le modalità di on-boarding e di knowledge transfer: “in questo ci ha aiutato non poco il fatto di disporre di una nostra piattaforma di training”, ha evidenziato Della Casa, sottolineando anche il “notevole investimento da parte dei Partner, che ha portato a uno strabiliante aumento del 53% nel numero delle persone certificate su Salesforce”, che ne ha fatto dell'ecosistema italiano il primo per crescita nell’area Emea. Si tratta, ha spiegato il manager, della “crescita più elevata nella storia dell’azienda, che rende oggi quello italiano il terzo ecosistema di partner più ampio a livello europeo”.

Federico Della Casa di Salesforce

Il ruolo dei Partner

L’ecosistema dei Partner, al quale si deve il 95% dei progetti realizzati da Salesforce e che vede Accenture, Deloitte, Bluewolf, PWC e Capgemini in veste di partner strategici globali, ai quali si affiancano 10 top partner italiani per certificazioni, giocano un ruolo importante anche nella creazione di nuove competenze. In Italia, Salesforce ha infatti creato da più di due anni un modello che prevede triangolazioni con i Partner e con le Università. In questo modo si creano nuove risorse e nuove competenze, anche per dare una risposta a tutte quelle aziende alla ricerca di figure professionali che spesso non riescono a trovare. Da qui le numerose collaborazioni con una ventina di università italiane, tra cui vi sono la Bocconi, la Ca’ Foscari di Venezia, e l’Università degli Studi di Catania, solo per citarne alcune.

Le iniziative lanciate negli ultimi tre anni hanno portato complessivamente alla formazione di oltre 3.000 studenti che poi in maniera diretta o indiretta sono entrati a far parte dell’ecosistema Salesforce. Secondo una nostra ricerca recente, entro il 2024 l’ecosistema Salesforce in Italia avrà un impatto stimato in più di 10 miliardi di dollari di nuovi ricavi e di oltre 21.000 nuovi posti di lavoro diretti e 43.000 posti di lavoro indiretti. Un volano importante a vantaggio di tutto il sistema economico italiano”, ha concluso Marco Marcone, Regional Vice President Alliances & Channel di Salesforce Italia.

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