Licenze software usate: il modello di Vendosoft

Le licenze software usate possono aiutare a spendere meno ma anche, inaspettatamente, a passare al cloud: l'esperienza di Vendosoft

Autore: Redazione ImpresaCity

Per diversi anni la vendita di licenze software usate ha rappresentato un'area legalmente grigia. Non era chiaro entro quali limiti un'azienda potesse legalmente cedere le licenze software che aveva acquistato. Queste rappresentavano certamente un valore. Ma un valore "congelato" nel momento in cui, per qualche ragione, si cessava di usare il software a cui erano legate. Poi una sentenza della Corte di Giustizia Europea, nel 2012, ha sbloccato la situazione. E delineato i binari entro cui rivendere le licenze è possibile.

Due anni dopo quella sentenza nasce Vendosoft, da un'idea del suo attuale CEO Björn Orth. La società nasce proprio per acquistare e rivendere licenze software. Focalizzandosi esclusivamente sul mercato delle imprese, non importa di quale dimensione. Nel tempo l'idea di Orth si è rivelata corretta e il mercato è cresciuto. Anche in una fase come quella che stiamo vivendo. In cui le licenze cosiddette "perpetue" stanno lasciando il campo agli abbonamenti. E il software applicativo è sempre più cloud-oriented.

Il modello proposto da Vendosoft - spiega Andrea Migoni, Microsoft Licensing Professional della società tedesca - è adatto a un gran numero di imprese. In Italia può interessare in particolare le PMI, che vedono nelle licenze "usate" un modo per spendere meno. Ma anche clienti più grandi. Tanto che il maggior cliente di Vendosoft è proprio un'azienda italiana del settore logistico.

Andrea Migoni, Microsoft Licensing Professional di VendosoftIl punto chiave è che non tutte le imprese stanno procedendo a grandi passi verso il modello degli abbonamenti. Vendosoft si è concentrata sul mondo Microsoft e qui l'applicazione di riferimento - Office - ha ancora almeno una prossima versione che prevede le classiche licenze perpetue. Il che significa avere una prospettiva di 4-5 anni su cui estenderne la vita.

Una parte di applicazioni poi non passerà al cloud comunque in alcune imprese, che ritengono sia più sicuro gestire i dati in locale. Questo senza arrivare a considerare altri ostacoli che comunque freneranno il cloud in nazioni come la nostra. Ad esempio la presenza di una copertura a larga banda tutt'altro che ottimale.
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Le licenze usate sono poi un modo per soddisfare, a costi contenuti, esigenze impreviste. In queste settimane ad esempio Vendosoft ha registrato una crescita costante nella richiesta di licenze per i Microsoft Remote Desktop Services. Perché molte imprese stanno cercando di implementare rapidamente soluzioni per il telelavoro e lo smart working. Acquistare licenze RDS usate è un modo per farlo senza far lievitare i costi. L'azienda stima un risparmio del 30-40% rispetto al prezzo del software originale.

Per le aziende italiane che invece al cloud ci stanno pensando, cedere le licenze software già usate è un possibile introito. Che potrebbe - ci sono già diversi casi che lo dimostrano - sostenere parte degli investimenti necessari al cloud. Il vecchio che paga il nuovo, per sintetizzare. Vendosoft è sempre ben disposta ad acquistare licenze per poi rivenderle. A patto che siano licenze con un certo valore di mercato.

In questo senso i requisiti sono abbastanza chiari. Innanzitutto deve trattarsi di software recente. Ma questo di norma non è un problema, spiega Andrea Migoni: "Paradossalmente è più facile trovare licenze di prodotti di nuova generazione, perché molte imprese medio-grandi sono coperte da accordi di software assurance". Che le portano quasi automaticamente alle versioni più aggiornate. Le licenze più datate - ma non troppo, altrimenti non hanno appeal - "vengono da aziende più piccole, da ristrutturazioni interne o da dismissioni", spiega Migoni.

Altro requisito fondamentale è la "rivendibilità" delle licenze, a norma di legge. La sentenza che abilita la compravendita delle licenze vale solo per lo spazio economico europeo. Quindi le licenze devono "nascere" al suo interno ed esservi state usate. Chi le vende deve poi dimostrarne la titolarità e dichiarare che il software viene effettivamente dismesso. Ossia non sarà più usato da quell'azienda. Solo in questo modo le licenze acquistate usate possono passare l'audit a cui Microsoft può sottoporle. Per questo Vendosoft offre un proprio servizio di auditing "preventivo" in cui un revisore terzo certifica la validità delle licenze acquistate. Il servizio è gratuito per acquisti superiori a 3.500 euro netti.

Vendosoft è comunque conscia del fatto che il futuro appartiene alle applicazioni in cloud, con i loro abbonamenti. In una prospettiva di 7-10 anni il business delle licenze perpetue scomparirà, alla fine. Per questo la società tedesca è anche Microsoft Cloud Provider, quindi ben ancorata al "nuovo". L'esperienza maturata nella gestione delle licenze usate servirà anche in futuro, per servizi di license management o di consulenza nella migrazione al cloud. Ma ancora per qualche anno lo sviluppo è ragionevolmente assicurato.

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