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Speciale System Integrator

Oggi i system integrator mantengono e accrescono il loro ruolo sempre più strategico per le aziende italiane, configurandosi come veri e propri partner tecnologici capaci di guidare la trasformazione digitale. Ma come stanno evolvendo i loro modelli di business? Quali sfide affrontano e quali sono le tecnologie su cui oggi si punta maggiormente?

Autore: Edoardo Bellocchi

Oggi i system integrator mantengono e accrescono il loro ruolo sempre più strategico per le aziende italiane, configurandosi come veri e propri partner tecnologici capaci di guidare la trasformazione digitale. Cloud, cybersecurity, Intelligenza Artificiale, automazione e data analytics sono solo alcune delle aree su cui si stanno concentrando per offrire soluzioni integrate e su misura. Ma come stanno evolvendo i loro modelli di business? Quali sfide affrontano e quali sono le tecnologie su cui stanno puntando di più?

Per aiutare a comprendere come sta cambiando il rapporto tra imprese, fornitori di tecnologia e innovazione, può essere utile fare riferimento in primo luogo ad alcuni dati di scenario. IDC definisce la system integration, SI, come “un processo che comprende la pianificazione, la progettazione, l'implementazione e la gestione di un progetto tecnico per soddisfare specifiche esigenze tecniche o aziendali di un'organizzazione. Se un accordo di SI prevede lo sviluppo di applicazioni personalizzate in relazione all'integrazione dei sistemi, tali attività rientrano nella definizione di SI. I progetti di SI possono includere l'implementazione o l'integrazione di qualsiasi categoria di software, sia on-premise sia in modalità Software as a Service, SaaS”.

Le prospettive di mercato

Con i system integrator e i loro clienti che continuano a puntare su intelligenza artificiale e automazione per soluzioni più agili ed efficienti, la crescita prosegue in settori trainanti come il cloud, inclusi SaaS, IaaS e PaaS”, spiega Fabio Rizzotto, Vice President Consulting, IDC Custom Solutions, sottolineando che “un'ulteriore domanda deriva dall'espansione dei programmi di AI e GenAI, che necessitano di servizi per la data maturity, la governance e la modernizzazione. Se finora le soluzioni di trasformazione digitale si sono concentrate principalmente sui sistemi operativi, come ERP, CRM, SCM, e altri, la prossima ondata si focalizzerà maggiormente sulle infrastrutture di data analytics”. Al riguardo, IDC prevede che la spesa globale per i servizi di system integration raggiungerà i 196,6 miliardi di dollari nel 2028, con un tasso di crescita annuale composto del 5,6% nel periodo 2023–2028, dato quest’ultimo che per l’area Emea sarà del 4,9%.

Non solo: “le tecnologie emergenti come la GenAI aumentano la domanda di service provider specializzati e di system integrator per supportare i clienti lungo tutto il ciclo di vita dei servizi”, prosegue Fabio Rizzotto, evidenziando che “anche se la GenAI consente nuove possibilità, le aziende dipendono ancora dalle persone per realizzare concretamente tali innovazioni. Però l'adozione dell'AI avverrà più rapidamente rispetto al cloud computing, poiché quest'ultimo costituisce un acceleratore cruciale per soddisfare i requisiti di dati e infrastruttura dell’AI. Tuttavia, permangono sfide significative, tra cui la comprensione del ruolo dell'AI per gli acquirenti IT e l'evoluzione dei system integrator per rispondere alle esigenze dei clienti, incluso il modello di pricing”.

Maggiore automazione

Guardando più da vicino l’impatto della GenAI sui system integrator, IDC ritiene che questo sarà elevato, determinando “maggiore automazione nell'integrazione e più attenzione alla progettazione delle infrastrutture dati”, in quanto “nel tentativo di scalare i programmi di AI, le aziende realizzeranno rapidamente l'importanza di alfabetizzazione dei dati, governance e competenze. Molte preferiranno sviluppare internamente queste capacità anziché esternalizzarle, creando opportunità per i system integrator nel fornire programmi di modernizzazione dei dati e gestione del cambiamento organizzativo. Alcuni clienti, tuttavia, potrebbero optare per servizi gestiti, delegando la gestione del ciclo di vita dei dati e dei modelli AI”.

Inoltre, sempre secondo IDC, “l’automazione nella system integration aumenterà l’efficienza, la coerenza e la velocità di deployment, per esempio automatizzando compiti standard di integrazione. I service provider dovranno però trovare il modo migliore per condividere questi benefici con i clienti, incentivando l’adozione di modelli di pricing basati sui risultati. Anche se vi sono già alcuni system integrator che utilizzano l'AI per le piattaforme di delivery, con vantaggi anche nei processi di marketing e vendita, il passaggio a modelli di pricing basati sui risultati richiederà un cambiamento culturale significativo e potrebbe richiedere più tempo per diventare uno standard”.

Guardare al ROI

Sempre IDC avverte del rischio che “entro il 2027, il 30% delle aziende potrebbe ridurre gli investimenti in GenAI a causa di ROI insufficienti: se l’automazione è una priorità costante, i risultati attuali delle implementazioni di GenAI non sono ancora abbastanza elevati da creare un ciclo virtuoso di risparmi e reinvestimenti”. Anche perché le ricerche IDC mostrano che il 50% delle aziende intervistate richiede un tasso di successo del 80% nei progetti di GenAI per mantenere gli investimenti attuali, ma meno del 40% delle aziende ha finora raggiunto questa soglia con i propri progetti pilota.

Tra i fattori limitanti, vengono citati tra gli altri la scarsità di sviluppatori, i costi elevati e talvolta un insufficiente coordinamento tra IT e line-of-business: guardando invece ai fattori chiave per il successo delle implementazioni di GenAI, IDC cita tra gli altri la presenza di supporto strategico per la priorità dei progetti, un migliore coordinamento tra IT e LOB, e infine l’accesso a sviluppatori qualificati e strumenti efficaci.

La preparazione delle infrastrutture

Infine, le analisi IDC mostrano che entro il 2026, l'80% delle aziende richiederà servizi professionali per valutare la preparazione delle proprie applicazioni e infrastrutture AI, affidandosi a system integrator e fornitori di servizi professionali per mappare le proprie risorse. È un fatto che per implementare con successo AI e GenAI, le aziende devono basarsi su un’infrastruttura tecnologica solida, ma la complessità IT, derivante da fusioni, decentralizzazione degli acquisti e scarsa governance, crea talvolta ambienti frammentati che ostacolano l'innovazione.

Nelle pagine successive, le risposte alle nostre due domande:

1 In che modo un System Integrator può aiutare le imprese ad affrontare al meglio uno scenario dove non mancano gli elementi di incertezza?

2 In che modo un System Integrator riesce ad affiancare e completare al meglio le offerte dei diversi vendor?

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Oggi i system integrator mantengono e accrescono il loro ruolo sempre più strategico per le aziende italiane, configurandosi come veri e propri partner tecnologici capaci di guidare la trasformazione digitale. Cloud, cybersecurity, Intelligenza Artificiale, automazione e data analytics sono solo alcune delle aree su cui si stanno concentrando per offrire soluzioni integrate e su misura. Ma come stanno evolvendo i loro modelli di business? Quali sfide affrontano e quali sono le tecnologie su cui stanno puntando di più? Per aiutare a comprendere come sta cambiando il rapporto tra imprese, fornitori di tecnologia e innovazione, può essere utile fare riferimento in primo luogo ad alcuni dati di scenario. IDC definisce la system integration, SI, come “un processo che comprende la pianificazione, la progettazione, l'implementazione e la gestione di un progetto tecnico per soddisfare specifiche esigenze tecniche o aziendali di un'organizzazione. Se un accordo di SI prevede lo sviluppo di applicazioni personalizzate in relazione all'integrazione dei sistemi, tali attività rientrano nella definizione di SI. I progetti di SI possono includere l'implementazione o l'integrazione di qualsiasi categoria di software, sia on-premise sia in modalità Software as a Service, SaaS”. Le prospettive di mercato “Con i system integrator e i loro clienti che continuano a puntare su intelligenza artificiale e automazione per soluzioni più agili ed efficienti, la crescita prosegue in settori trainanti come il cloud, inclusi SaaS, IaaS e PaaS”, spiega Fabio Rizzotto, Vice President Consulting, IDC Custom Solutions, sottolineando che “un'ulteriore domanda deriva dall'espansione dei programmi di AI e GenAI, che necessitano di servizi per la data maturity, la governance e la modernizzazione. Se finora le soluzioni di trasformazione digitale si sono concentrate principalmente sui sistemi operativi, come ERP, CRM, SCM, e altri, la prossima ondata si focalizzerà maggiormente sulle infrastrutture di data analytics”. Al riguardo, IDC prevede che la spesa globale per i servizi di system integration raggiungerà i 196,6 miliardi di dollari nel 2028, con un tasso di crescita annuale composto del 5,6% nel periodo 2023–2028, dato quest’ultimo che per l’area Emea sarà del 4,9%. Non solo: “le tecnologie emergenti come la GenAI aumentano la domanda di service provider specializzati e di system integrator per supportare i clienti lungo tutto il ciclo di vita dei servizi”, prosegue Fabio Rizzotto, evidenziando che “anche se la GenAI consente nuove possibilità, le aziende dipendono ancora dalle persone per realizzare concretamente tali innovazioni. Però l'adozione dell'AI avverrà più rapidamente rispetto al cloud computing, poiché quest'ultimo costituisce un acceleratore cruciale per soddisfare i requisiti di dati e infrastruttura dell’AI. Tuttavia, permangono sfide significative, tra cui la comprensione del ruolo dell'AI per gli acquirenti IT e l'evoluzione dei system integrator per rispondere alle esigenze dei clienti, incluso il modello di pricing”. Maggiore automazione Guardando più da vicino l’impatto della GenAI sui system integrator, IDC ritiene che questo sarà elevato, determinando “maggiore automazione nell'integrazione e più attenzione alla progettazione delle infrastrutture dati”, in quanto “nel tentativo di scalare i programmi di AI, le aziende realizzeranno rapidamente l'importanza di alfabetizzazione dei dati, governance e competenze. Molte preferiranno sviluppare internamente queste capacità anziché esternalizzarle, creando opportunità per i system integrator nel fornire programmi di modernizzazione dei dati e gestione del cambiamento organizzativo. Alcuni clienti, tuttavia, potrebbero optare per servizi gestiti, delegando la gestione del ciclo di vita dei dati e dei modelli AI”. Inoltre, sempre secondo IDC, “l’automazione nella system integration aumenterà l’efficienza, la coerenza e la velocità di deployment, per esempio automatizzando compiti standard di integrazione. I service provider dovranno però trovare il modo migliore per condividere questi benefici con i clienti, incentivando l’adozione di modelli di pricing basati sui risultati. Anche se vi sono già alcuni system integrator che utilizzano l'AI per le piattaforme di delivery, con vantaggi anche nei processi di marketing e vendita, il passaggio a modelli di pricing basati sui risultati richiederà un cambiamento culturale significativo e potrebbe richiedere più tempo per diventare uno standard”. Guardare al ROI Sempre IDC avverte del rischio che “entro il 2027, il 30% delle aziende potrebbe ridurre gli investimenti in GenAI a causa di ROI insufficienti: se l’automazione è una priorità costante, i risultati attuali delle implementazioni di GenAI non sono ancora abbastanza elevati da creare un ciclo virtuoso di risparmi e reinvestimenti”. Anche perché le ricerche IDC mostrano che il 50% delle aziende intervistate richiede un tasso di successo del 80% nei progetti di GenAI per mantenere gli investimenti attuali, ma meno del 40% delle aziende ha finora raggiunto questa soglia con i propri progetti pilota. Tra i fattori limitanti, vengono citati tra gli altri la scarsità di sviluppatori, i costi elevati e talvolta un insufficiente coordinamento tra IT e line-of-business: guardando invece ai fattori chiave per il successo delle implementazioni di GenAI, IDC cita tra gli altri la presenza di supporto strategico per la priorità dei progetti, un migliore coordinamento tra IT e LOB, e infine l’accesso a sviluppatori qualificati e strumenti efficaci. La preparazione delle infrastrut

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