Qual è nella vostra percezione, il livello di maturità in Italia delle imprese del manufacturing di fronte alle potenzialità della digitalizzazione?
L’accelerazione della digitalizzazione nel settore manufacturing italiano appare essere non lineare: assistiamo a una maggiore maturità delle grandi imprese rispetto alle PMI che nasce anche, evidentemente, da una maggiore disponibilità economica per gli investimenti. In termini di maturità digitale, le imprese manifatturiere italiane mostrano un livello intermedio: secondo un'analisi di Confindustria, infatti, la maturità digitale media è di 2,85 su una scala da 1 a 5, con variazioni significative legate alla dimensione aziendale. Il ritardo si acuisce se si considera la digitalizzazione dei processi industriali. Più in generale si percepisce ancora un ritardo nello sviluppo del piano Industria 4.0, anche legato alla poca disponibilità di “Casi d’uso applicati”, nonostante il numero di tecnologie disponibili e specifiche del settore. Il divario fra la digitalizzazione fra le grandi imprese e le PMI è dovuto soprattutto a una carenza di competenze e a una cultura aziendale non adeguata. Per il nostro Paese il settore manifatturiero è un settore senza dubbio strategico, ma in cui si opera con un atteggiamento critico e pragmatico, caratteristiche che lo rendono poco idoneo alle sperimentazioni. L’applicazione di soluzioni innovative in ambito produttivo non può prescindere da una chiara e sperimentata applicazione in contesti analoghi.
Nel nuovo scenario, quali aspetti appaiono come i più critici o più urgenti da affrontare e con quali soluzioni e servizi rispondete a queste esigenze?
L’innovazione deve nascere dal prodotto, il bene primario di una impresa manifatturiera. Secondo la nostra visione per il settore manufacturing è fondamentale puntare sull’ aggiornamento del capitale umano. Far percepire i vantaggi dell’adozione di nuove soluzioni è fondamentale per avviare la digitalizzazione. C’è poi il tema della digitalizzazione degli asset per la raccolta ed il trattamento di dati. La disponibilità di dati senza un’analisi approfondita non consente una correlazione tra essi. L’utilizzo dei dati attraverso l’analisi e la loro interpolazione conduce inevitabilmente a una migliore qualità dei prodotti e una maggiore efficienza delle infrastrutture, oltre che a una riduzione dei costi operativi, con una ricaduta positiva sui costi del prodotto.
I servizi di NTT Data si fondano su una chiara comprensione del contesto di business partendo dai processi core. NTT Data fonda il proprio approccio su una attività propedeutica di consulenza sul prodotto e sul processo. La consulenza viene eseguita da Subject Matter Experts di settore (SME), che ha una profonda conoscenza del core business del cliente ed è supportato da specialisti di piattaforme tecnologiche che coprono la intera filiera ICT. Il tandem di competenze consente di definire adeguatamente l’approccio alla trasformazione digitale declinando in un piano di dettaglio delle attività anche in termini di tempi e costi nonché di selezionare la tecnologia migliore per garantire il successo sostenibile di un piano di trasformazione digitale. Il principale obiettivo sul quale si fonda la metodologia NTT Data è la ottimizzazione delle risorse e la riduzione dei costi del prodotto avendo in mente efficienza ed efficacia dei processi.
Qual è nella vostra percezione, il livello di maturità in Italia delle imprese del manufacturing di fronte alle potenzialità della digitalizzazione?
L’accelerazione della digitalizzazione nel settore manufacturing italiano appare essere non lineare: assistiamo a una maggiore maturità delle grandi imprese rispetto alle PMI che nasce anche, evidentemente, da una maggiore disponibilità economica per gli investimenti. In termini di maturità digitale, le imprese manifatturiere italiane mostrano un livello intermedio: secondo un'analisi di Confindustria, infatti, la maturità digitale media è di 2,85 su una scala da 1 a 5, con variazioni significative legate alla dimensione aziendale. Il ritardo si acuisce se si considera la digitalizzazione dei processi industriali. Più in generale si percepisce ancora un ritardo nello sviluppo del piano Industria 4.0, anche legato alla poca disponibilità di “Casi d’uso applicati”, nonostante il numero di tecnologie disponibili e specifiche del settore. Il divario fra la digitalizzazione fra le grandi imprese e le PMI è dovuto soprattutto a una carenza di competenze e a una cultura aziendale non adeguata. Per il nostro Paese il settore manifatturiero è un settore senza dubbio strategico, ma in cui si opera con un atteggiamento critico e pragmatico, caratteristiche che lo rendono poco idoneo alle sperimentazioni. L’applicazione di soluzioni innovative in ambito produttivo non può prescindere da una chiara e sperimentata applicazione in contesti analoghi.
Nel nuovo scenario, quali aspetti appaiono come i più critici o più urgenti da affrontare e con quali soluzioni e servizi rispondete a queste esigenze?
L’innovazione deve nascere dal prodotto, il bene primario di una impresa manifatturiera. Secondo la nostra visione per il settore manufacturing è fondamentale puntare sull’ aggiornamento del capitale umano. Far percepire i vantaggi dell’adozione di nuove soluzioni è fondamentale per avviare la digitalizzazione. C’è poi il tema della digitalizzazione degli asset per la raccolta ed il trattamento di dati. La disponibilità di dati senza un’analisi approfondita non consente una correlazione tra essi. L’utilizzo dei dati attraverso l’analisi e la loro interpolazione conduce inevitabilmente a una migliore qualità dei prodotti e una maggiore efficienza delle infrastrutture, oltre che a una riduzione dei costi operativi, con una ricaduta positiva sui costi del prodotto.
I servizi di NTT Data si fondano su una chiara comprensione del contesto di business partendo dai processi core. NTT Data fonda il proprio approccio su una attività propedeutica di consulenza sul prodotto e sul processo. La consulenza viene eseguita da Subject Matter Experts di settore (SME), che ha una profonda conoscenza del core business del cliente ed è supportato da specialisti di piattaforme tecnologiche che coprono la intera filiera ICT. Il tandem di competenze consente di definire adeguatamente l’approccio alla trasformazione digitale declinando in un piano di dettaglio delle attività anche in termini di tempi e costi nonché di selezionare la tecnologia migliore per garantire il successo sostenibile di un piano di trasformazione digitale. Il principale obiettivo sul quale si fonda la metodologia NTT Data è la ottimizzazione delle risorse e la riduzione dei costi del prodotto avendo in mente efficienza ed efficacia dei processi.
Qual è nella vostra percezione, il livello di maturità in Italia delle imprese del manufacturing di fronte alle potenzialità della digitalizzazione?
L’accelerazione della digitalizzazione nel settore manufacturing italiano appare essere non lineare: assistiamo a una maggiore maturità delle grandi imprese rispetto alle PMI che nasce anche, evidentemente, da una maggiore disponibilità economica per gli investimenti. In termini di maturità digitale, le imprese manifatturiere italiane mostrano un livello intermedio: secondo un'analisi di Confindustria, infatti, la maturità digitale media è di 2,85 su una scala da 1 a 5, con variazioni significative legate alla dimensione aziendale. Il ritardo si acuisce se si considera la digitalizzazione dei processi industriali. Più in generale si percepisce ancora un ritardo nello sviluppo del piano Industria 4.0, anche legato alla poca disponibilità di “Casi d’uso applicati”, nonostante il numero di tecnologie disponibili e specifiche del settore. Il divario fra la digitalizzazione fra le grandi imprese e le PMI è dovuto soprattutto a una carenza di competenze e a una cultura aziendale non adeguata. Per il nostro Paese il settore manifatturiero è un settore senza dubbio strategico, ma in cui si opera con un atteggiamento critico e pragmatico, caratteristiche che lo rendono poco idoneo alle sperimentazioni. L’applicazione di soluzioni innovative in ambito produttivo non può prescindere da una chiara e sperimentata applicazione in contesti analoghi.
Nel nuovo scenario, quali aspetti appaiono come i più critici o più urgenti da affrontare e con quali soluzioni e servizi rispondete a queste esigenze?
L’innovazione deve nascere dal prodotto, il bene primario di una impresa manifatturiera. Secondo la nostra visione per il settore manufacturing è fondamentale puntare sull’ aggiornamento del capitale umano. Far percepire i vantaggi dell’adozione di nuove soluzioni è fondamentale per avviare la digitalizzazione. C’è poi il tema della digitalizzazione degli asset per la raccolta ed il trattamento di dati. La disponibilità di dati senza un’analisi approfondita non consente una correlazione tra essi. L&r