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Il parere di VMware

Risponde Claudia Angelelli, Senior Manager Solution Engineering Emea di VMware

Autore: Redazione ImpresaCity

Per la vostra percezione del mercato italiano, quali ritenete sia oggi la maturità delle aziende rispetto alle diverse opzioni cloud?

Il cloud computing suscita da anni un forte interesse tra le aziende italiane: un’adozione consapevole e controllata comporta innumerevoli vantaggi che favoriscono, ottimizzano e fanno evolvere l'impresa. Secondo il nostro Multi-Cloud Maturity Index, ben l’87 per cento delle aziende italiane concorda sul fatto che i vantaggi del multi-cloud siano maggiori rispetto alle sfide che questo comporta, e più della metà ritiene che l'utilizzo del multi-cloud abbia avuto un impatto molto positivo sulla crescita dei ricavi e sulla redditività. Dalla ricerca è anche emerso che il 52 per cento degli intervistati in Italia è fortemente d'accordo sul fatto che l'utilizzo di più cloud consentirà loro di massimizzare l’utilizzo e l’analisi dei dati per prendere decisioni sulle aree da innovare. L’obiettivo di trarre più valore dai dati in un contesto multi-cloud, tuttavia, comporta numerose sfide: le competenze (32 per cento degli intervistati), l'accesso ai dati a silos (30 per cento) la sicurezza (29 per cento), la difficoltà di unire diversi ambienti (29 per cento) sono i principali ostacoli identificati dalle aziende.

In questa evoluzione, quali esigenze principali esprimono le aziende e come vi proponete di soddisfarle?

Grazie all’approccio multi-cloud, le aziende sono certamente molto più agili e veloci nell’implementazione di nuovi servizi da offrire ai clienti, dispongono di una maggiore scelta, ma parallelamente aumenta anche la complessità. Questa complessità, che in VMware abbiamo chiamato “cloud caos”, spesso costringe le aziende a trovare un compromesso tra lo spostamento veloce e la gestione del rischio, con conseguente rallentamento dell'esecuzione e aumento dei costi. La maggior parte delle aziende oggi riferisce che la costruzione di nuove app è lenta e macchinosa e che la gestione dell'intero portafoglio di app su cloud diversi è difficile e costosa. Non c'è da stupirsi: ogni cloud richiede ai team di utilizzare strumenti proprietari, spesso isolati e incompatibili tra loro. Nel contempo, per i dipendenti è indispensabile ottenere un accesso rapido e sicuro alle applicazioni da qualsiasi luogo, eppure questa necessità è spesso una sfida. Tutta questa complessità ha ampie ripercussioni sull'azienda, dalla gestione dei costi, alla formazione del personale e alla capacità di attrarre e trattenere i migliori talenti. Come affrontare con successo questo scenario? Lasciando alle spalle l’imperativo “cloud first” per abbracciare il “cloud smart”, un approccio in grado di permettere di avere la libertà di scegliere il “giusto” cloud, in base ai propri obiettivi strategici di business. Per citare le parole del nostro Chief Executive Officer Raghu Raghuram, “Il Cloud Smart è la destinazione desiderata di ogni viaggio multi-cloud: un approccio sofisticato, maturo, in cui si ha la libertà di selezionare il cloud giusto per l'applicazione giusta, in base alle esigenze della singola applicazione.”

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