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Il parere di NTT Italia

Risponde Stefano Aramu, Vice President GTM Practices di NTT Ltd. in Italia

Autore: Redazione ImpresaCity

In base alla vostra esperienza, quali tecnologie giudicate più importanti per il 2023?

La spinta sempre maggiore verso la trasformazione digitale ha innescato innovazioni che sempre più propendono verso un mondo smart e interconnesso che, di fatto, dà origine a una crescente mole di dati generati dall’infrastruttura sottostante per connettere sistemi, dispositivi, oggetti e persone.

Alla luce di ciò, i prossimi sviluppi del mercato IT vedranno maggiore impulso verso l’automazione e un maggiore ricorso a sistemi esperti e intelligenti in grado di semplificare la raccolta, la gestione, la distribuzione e l’utilizzo di questi insights all’interno di tassonomie che siano identificabili e che producano e predicano comportamenti che sono alla base delle strategie di business.

Partendo proprio da quelle che saranno le evoluzioni del mercato, crediamo che l'unico modo per collegare in modo tangibile investimenti tecnologici a un reale valore aziendale siano proprio le infrastrutture digitali che forniscono l’agilità e la reattività necessarie alle imprese moderne.

Ecco, dunque, che le tecnologie per garantire il successo di queste continue trasformazioni saranno legate all’interconnessione dei mondi cloud, ovvero a tutte quelle architetture in grado di abilitare e supportare applicazioni e utenti sempre più distribuiti.

Alla base di questo ecosistema sempre più eterogeno e complesso, la connettività diventa la chiave fondamentale, sia come collante sia come strumento che abilita tutte le funzioni di controllo e visibilità, atta a garantire una maggiore sicurezza di una rete automatica e ottimizzata.

Un trend che vede come protagonista, dal punto di vista della rete, l’SD-WAN e la Cloud Interconnection, mantenendo sempre un occhio di riguardo alle funzioni di sicurezza che devono necessariamente essere incluse by-design e in-built all’interno di queste architetture e infrastrutture.

Anche il data center è al centro di trasformazioni che tendono più alla co-location o comunque avvertono la spinta verso ambienti cloud privati o pubblici, tendenzialmente ibridi, dove assistiamo a un costante spostamento dei workload verso il mondo del private cloud, ovunque esso sia.

Sempre in base alla vostra conoscenza, a quali sviluppi di mercato si devono preparare le imprese italiane?

All’interno degli ambienti propriamente detti di public cloud, invece, sarà più importante il passaggio delle applicazioni e dei workload verso un mondo sempre più orientato ai micro-servizi che richiede di avere sicurezza in place e servizi a supporto per configurare e gestire questo tipo di funzionalità e di osservabilità. Servizi destinati a crescere anche per colmare il gap di competenze esistente e consentire alle aziende di focalizzarsi sul proprio core business.

A farla da padrone l’Edge as a service. Un mercato dalle grandi potenzialità, che per noi di NTT rappresenta un’enorme opportunità e dove stiamo assistendo alla crescita del comparto smart, ovvero dell’intelligenza delle città, degli oggetti, della mobilità e dell’industria.

Proprio in virtù di questa rinnovata interconnessione, nasce l’esigenza di portare gli strumenti di computing all’edge delle infrastrutture e distribuire questa parte computazionale laddove serve per ridurre latenze e per evitare lo spostamento di grosse quantità di dati.

Un mondo in decisa crescita, per come lo vediamo noi, su cui stiamo investendo molto e per il quale stiamo creando delle soluzioni verticali sia per il mondo del pubblico (smart cities, healthcare e automotive), sia per la parte di automazione industriale degli ambienti di produzione, dove soluzioni di IoT, AIOps, analytics, machine learning e private 5G rappresentano le tecnologie abilitanti.

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