Cosa serve oggi alle grandi imprese? Oltre che dei classici ERP, MES e CRM, le aziende hanno sempre più bisogno di soluzioni trasversali, integrate e capaci di dare una visione dettagliata delle loro attività e anche delle loro supply chain. Negli scenari che si vanno delineando, anche le offerte dei vendor, e soprattutto le implementazioni dei system integrator, riflettono le nuove esigenze delle aziende, alle prese con una trasformazione sempre più accelerata. Ma quali sono le direttrici principali sulle quali si stanno indirizzando oggi le nuove esigenze delle aziende? E come vengono soddisfatte da vendor e system integrator? A più di due anni dall’emergere della nota pandemia, con tutti i cambi di paradigma che ha comportato, è il momento di fare il punto sulle soluzioni software che il mondo IT è in grado di proporre per venire incontro alle nuove esigenze delle aziende.

Tre punti di convergenza

È Giancarlo Vercellino, Associate Director Research & Consulting di IDC Italia, a delineare quali sono oggi le principali richieste delle grandi aziende in ambito software, spiegando che “uno sguardo di sintesi sulle esigenze legate al software e all’innovazione tecnologica delle imprese italiane ci consente di evidenziare almeno tre punti di convergenza importanti: quasi quattro imprese su dieci stanno lavorando alla creazione di nuovi modelli di relazione con il cliente attraverso i canali digitali, tre imprese su dieci stanno cercando di sviluppare nuovi servizi a valore aggiunto accanto ai prodotti e servizi che già oggi portano sul mercato, oppure stanno cercando di aprire l’azienda a nuovi mercati, geografici e non”.

Customer experience in primis

Andando più nel dettaglio, in merito al primo punto, “le piattaforme per la gestione della Customer Experience stanno aiutando le imprese a trasformare in modo radicale il Front-End aziendale”, prosegue Vercellino, sottolineando che “in merito al secondo punto, occorre sempre ricordare che gli ERP e i CRM di nuova generazione stanno cercando di abilitare nuovi modelli di collaborazione e di servizio nelle filiere industriali e negli ecosistemi digitali” e che “in merito al terzo punto, il cloud sta trasformando una parte importante del parco applicativo aziendale, facilitando i processi di sviluppo organizzativo delle imprese che si espandono su nuovi mercati geografici”.

Quale cloud?

Non a caso, e in effetti non potrebbe essere altrimenti alla luce dei vantaggi che apporta, il cloud è tra i paradigmi più citati sia dai vendor sia dai system integrator interpellati per questo Speciale di ImpresaCity. Ma, come per esempio avverte Rodolfo Falcone di Red Hat, “la realtà complessa delle aziende non consente di ottenere facilmente una migrazione al cloud completa. In questo scenario il futuro della tecnologia è senz'altro ibrido, ovvero un mix tra on premise, cloud pubblico e privato. Determinare i cloud privati o pubblici più adatti a ogni carico di lavoro è un compito complesso e non è detto che la soluzione scelta oggi sia anche quella migliore per il futuro. Per esempio, quando si tratta di adottare una strategia multicloud o se eseguire deployment all'edge della rete, è importante che le soluzioni software non rappresentino un limite per le scelte future. Sono quindi necessari una piattaforma flessibile e coerente per ogni ambiente scelto e servizi quali integrazione, dati, e analisi per le diverse applicazioni che verranno rilasciate”.

Un altro degli aspetti molto toccati dagli effetti della pandemia è quello della logistica, come sottolinea Giovanni Ravasio di Oracle: “sotto pressione in questi ultimi due anni con l’aumentare di acquisti e transazioni online, la logistica è diventata fattore ancora più chiave per il business e vitale per la competitività. Per far fronte a questa sfida è essenziale avere soluzioni che uniscano flessibilità e velocità di implementazione, governando la complessità grazie a dashboard complete e automatizzate con il supporto di Intelligenza Artificiale e Machine Learning”.

Esempi di rilievo

Venendo alle best practice e agli esempi di eccellenza che caratterizzano il panorama del software in azienda, nelle pagine che seguono non mancano i motivi di riflessione. Anticipati però dalle parole di Giancarlo Vercellino di IDC, che parla di alcuni casi interessanti in Italia. IN primo luogo, vi è quello di Enel, che “negli ultimi anni ha investito con coerenza e continuità nei processi di digitalizzazione dei servizi, e che di recente ha introdotto algoritmi innovativi per sfruttare al meglio la potenza computazionale del cloud e individuare in pochi minuti l’assegnazione ottimale delle attività di manutenzione sul territorio”.

Un altro caso importante, sempre citato da IDC, è nel mondo finanziario: “da diversi anni il Gruppo Generali collabora con i Cloud Platform Provider per reinventare il front-end digitale e sviluppare nuovi servizi, interpretando in modo radicale il modello insurtech attraverso Genertel, che rappresenta il compimento di un processo di trasformazione digitale che è durato cinque anni”.

Un terzo è ultimo caso degno di attenzione sono gli sviluppi in Eni, per esempio per quanto riguarda “l’implementazione di modelli predittivi basati su ‘repliche digitali’ degli asset strategici del gruppo. Anche in questo caso, si tratta di grandi e grandissime imprese che investono nelle piattaforme digitali per rafforzare la propria capacità competitiva in Italia, in Europa e nel mondo”, conclude Giancarlo Vercellino.

All'interno di questo Speciale sono riportate le risposte di alcuni dei principali protagonisti del mercato alle nostre due domande:

1 - Quali sono oggi le principali esigenze delle grandi aziende in ambito software e come vengono soddisfatte dai vendor?

2 - Quali le best practice e gli esempi di eccellenza più significativi?