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Il parere di MInsait

Risponde Sergio Scornavacca, direttore Industry & Consumer Market di Minsait in Italia

Autore: Redazione ImpresaCity

Qual è, secondo la vostra percezione, il livello di maturità in Italia delle imprese del manufacturing di fronte alle potenzialità della trasformazione digitale?
Il settore manufacturing italiano ha accelerato la propria digitalizzazione in maniera asimmetrica negli ultimi anni. Vi è, infatti, una maggiore maturità delle grandi imprese rispetto alle PMI per quanto riguarda il tema della trasformazione digitale. Ora, però, gli investimenti previsti dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza possono essere l’occasione per accelerare la digitalizzazione delle medie imprese. Investire sulla digitalizzazione di questo settore significa fare del manufacturing il catalizzatore per lo sviluppo di tutta la catena del valore nel quale è inserito, partendo dai fornitori, passando per la logistica e arrivando fino al Retail. Le imprese del manufacturing, sopra tutto quelle grandi e medie, possono fare da traino a tutte le realtà che gli gravitano attorno, accelerando la trasformazione digitale dell’intero ecosistema.

Nel nuovo scenario, quali aspetti (tecnologici, di approccio, strategici o altro) appaiono come i più critici o più urgenti da affrontare?
Secondo la nostra visione anche per il settore manufacturing è fondamentale puntare sulla digitalizzazione degli asset e sul nuovo paradigma phygital abilitato dall’Internet of Everything (IoE). Infatti, secondo l'ultimo rapporto di Minsait sull'Internet of Things “La tecnologia IoT: come aggiungere valore al business”, la crescita costante del numero di dispositivi connessi, insieme alla trasformazione digitale e all'evoluzione dell'industria, sta portando verso questo nuovo paradigma più ampio rispetto all’IoT che comprende processi, persone, dati e dispositivi in una grande rete distribuita. Avere a disposizione i dati raccolti dalle tecnologie IoE rappresenta un'opportunità per ottimizzare i modelli di business delle aziende, ma anche per evolvere verso modelli più sostenibili. Per raggiungere questo obiettivo, è prioritario adottare un piano strategico di IoE, così come una metodologia end-to-end in grado di coprire: la connessione dei dispositivi, lo sfruttamento dei dati attraverso l'analisi avanzata, la distribuzione delle informazioni in tutta l'organizzazione e la monetizzazione del progetto.

Come le vostre soluzioni e i vostri servizi rispondono a queste esigenze?
Le nostre soluzioni sono abilitanti all’intero ecosistema presente nella catena di valore. Per portare alcuni esempi, attualmente stiamo lavorando con una società italiana, attiva a livello globale nel settore fashion-retail, per generare una connessione tra macchine produttive e applicativi, soprattutto grazie alla digitalizzazione degli asset. Questo processo genera efficienze sia dal punto di vista reale, incrementando la produzione e migliorando la qualità, sia dal punto di vista energetico, grazie alla digitalizzazione degli asset. Questo progetto è un esempio di trasformazione tecnologica orientata all’efficienza e all’ottimizzazione, con un impatto molto positivo anche in termini di sostenibilità. Inoltre, con un’impresa operante nel settore siderurgico, abbiamo sviluppato un sistema con lo scopo di reingegnerizzare il modello di pianificazione della produzione, sincronizzare i requisiti di vendita e implementare un nuovo strato di integrazione. Tra i benefici principali che questa soluzione garantisce all’azienda vi è una riduzione delle attività ridondanti e a basso valore aggiunto, una maggiore reattività della supply chain ai cambiamenti del mercato Automotive e la garanzia di integrità dei dati all’interno dei flussi di integrazione dei vari sistemi coinvolti.

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