Epson punta sulla decarbonizzazione e il riciclo

Con la Vision 2050, Epson mira a diventare una realtà carbon negative. Il primo passo sarà l'uso esclusivo di energie rinnovabili per siti di produzione e uffici a livello globale.

Autore: Redazione ImpresaCity

Migliorare l'approccio aziendale per ridurre l'impatto ambientale delle proprie infrastrutture IT è un obiettivo primario per Epson. Per quanto riguarda le infrastrutture di stampa, l'azienda ha deciso di perseguire lo sviluppo della tecnologia a getto di inchiostro. Rispetto alla tecnologia laser, i vantaggi dell’inkjet sono riconducibili a un sostanziale risparmio energetico ed alla ridotta produzione di rifiuti: a parità di prestazioni, si può avere una riduzione dei consumi energetici pari a 8/10 volte.

"Penso che qualche numero renda meglio l’idea dei risparmi ottenibili – ha dichiarato Luca Cassani, CSR Manager di Epson Italia, ha spiegato a Impresa City - un’azienda con un ampio parco macchine (circa 500 unità) che alcuni anni fa scelse di passare dalle laser alle nostre inkjet, scoprì dopo due anni e mezzo che aveva risparmiato circa 60.000 euro solo di bollette elettriche".

Per quanto riguarda i data center, anche se non sono parte dei nostri prodotti/servizi, Epson reputa senza dubbio che siano strutture altamente energivore, che producono molto calore. La maggior parte delle aziende ha già effettuato la virtualizzazione delle proprie infrastrutture, ciò significa che i server di tutte le aziende sono stati spostati in pochi e più efficienti edifici che normalmente si trovano in zone più fresche e dove il calore in surplus viene sovente utilizzato nel teleriscaldamento di abitazioni, palazzetti, piscine, eccetera.

lucacassani, csr manager di epson italia 300dpi 15cmLuca Cassani, CSR Manager di Epson Italia

Una comprensione limitata


La comprensione dell’impatto ambientale non è ancora così diffusa. Nonostante se ne parli continuamente, secondo Cassani la consapevolezza degli utilizzatori non ha ancora raggiunto la maturità. Da una ricerca effettuata nell’agosto di quest’anno, quindi solo un paio di mesi fa, è emerso che in Italia quasi il 39% degli intervistati pensa che si riuscirà ad uscire dalla crisi climatica nell’arco di poche decine di anni: è evidente che ci sia una forte discrepanza tra il percepito e la realtà dei fatti che ci mette di fronte, in alcuni casi, a situazioni irreversibili.

È anche per questo motivo che tutti devono impegnarsi per una divulgazione corretta di questi temi. In quest’ambito è da sottolineare la campagna “Turn down the heat” che Epson sta portando avanti in collaborazione con il National Geographic. Si tratta di una iniziativa volta a promuovere la sensibilizzazione delle persone sul tema del riscaldamento globale e, nello specifico, sul grande problema dello scioglimento del permafrost, lo strato di terra che dovrebbe rimanere permanentemente congelato. Purtroppo non è più così, e questo fenomeno sta causando il rilascio di enormi quantità di metano, che a livello di riscaldamento globale è ben più dannoso della CO2. “Turn down the heat” sta ad indicare l’impegno di tutti per contrastare l’innalzamento delle temperature, anche nella scelta delle infrastrutture di stampa.

Il ruolo di Epson


Il ruolo delle aziende nel contrasto all'inquinamento ambientale deve essere primario. È dallo sviluppo tecnologico e dall’innovazione che le imprese possono proporre soluzioni dalle quali bisogna attingere a piene mani per garantire uno sviluppo sostenibile. Epson ha di recente rivisto la propria Vision 2050, annunciata per la prima volta nel 2008, quando questi temi non erano ancora così “caldi”. Oggi l'azienda mira a diventare una realtà carbon negative e intende interrompere gli approvvigionamenti da materia prima vergine.

Sempre nell'ambito di questo programma, Epson intende perseguire programmi di decarbonizzazione e riciclo delle risorse, fornirà prodotti e servizi capaci di ridurre l'impatto ambientale, e svilupperà tecnologie rispettose del Pianeta. L'azienda prevede inoltre di investire 100 miliardi di yen per la decarbonizzazione, il riciclo delle risorse e lo sviluppo di tecnologie ambientali nei prossimi dieci anni.

Le azioni in programma includono la riduzione degli impatti ambientali di prodotti e servizi e nelle catene di fornitura e il raggiungimento della sostenibilità nell'ambito di una economia circolare. Epson si aspetta che questi sforzi le permettano di ridurre le emissioni di gas serra di oltre 2 milioni di tonnellate nella catena di fornitura.

Da qui al 2050 il primo grande obiettivo è far si che tutti i siti di produzione o uffici a livello globale possano approvvigionarsi di energia provenienti da fonti rinnovabili, ma già entro il 2023 tutte le sedi mondiali di proprietà del gruppo soddisferanno il proprio fabbisogno di energia elettrica con forniture provenienti da fonti rinnovabili al 100%. In questo modo sarà possibile abbattere le emissioni aziendali annue di 36.000 tonnellate di CO2.

Sono obiettivi ambiziosi, ma tutti i dipendenti di Epson sono determinati a raggiungerli. Per i prossimi 10 anni sono stati stanziati circa 800 milioni di euro proprio con queste finalità: è un investimento che non farà aumentare il fatturato, ma permetterà ad Epson di rimanere sostenibile nel lungo periodo.