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Il parere di Cisco

Risponde Francesco Tripepi, Account Manager di Cisco Italia

Autore: Redazione ImpresaCity

Quali sono oggi le nuove esigenze che si sono venute a creare in ambito Sanità e come vengono soddisfatte dai vendor? 
L’emergenza sanitaria ha portato alla luce la criticità delle infrastrutture IT per tutte le attività del settore: dalla cura alla gestione, alla messa in campo di applicazioni per il cittadino e per l’utenza interna. Quando sarebbe stato essenziale integrare velocemente e diffusamente le informazioni disponibili nei vari sistemi e database e nel back end di servizi in capo a diversi soggetti – ma a volte anche in capo agli stessi soggetti – ci si è accorti che non si riusciva a farlo con la necessaria agilità e rapidità, a causa di scelte infrastrutturali che hanno creato silos difficili da superare. Inoltre, proprio nel momento della massima crisi, allo scoppio della pandemia, c’è stato un aumento esponenziale degli attacchi informatici verso le strutture sanitarie di tutto il mondo. È emerso che in troppi casi le loro infrastrutture e servizi, anche a causa della frammentazione e stratificazione di cui sopra, prestavano il fianco ad aggressioni ad altissimo rischio - considerata la delicatezza e l’elevato valore dei dati sanitari, e di sistemi che sono spesso letteralmente vitali per i pazienti. 

Questo ha fatto maturare nel settore consapevolezza sulla necessità di pensare all’infrastruttura tecnologica con una visione di sistema, che integri soluzioni sicure e in linea con i requisiti richiesti a tutti i livelli, sia quando si tratta di back end sia quando si tratta di front end e di soluzioni di comunicazione, collaborazione.  Si è anche capito il valore di dare accesso anche all’utenza su un livello di dati, di servizi tradizionalmente “chiusi” – pensiamo ai codici ricetta inviati via SMS – e la necessità di adattare la capacità di questi servizi, per reggere all’accesso di una platea più vasta.  

Quali le best practice e gli esempi di eccellenza più significativi?

Come vendor  siamo intervenuti nell’emergenza con pacchetti focalizzati sul rafforzamento delle infrastrutture, con la costruzione ex novo di reti per gli spazi creati per far fronte all’emergenza, e abbiamo fatto molto anche con le soluzioni di collaboration Webex – utilizzate per la comunicazione e collaborazione interna ma anche per mettere in piedi attività di monitoraggio e cura da remoto, per quanto possibile, al fine di ridurre i disagi specie per i pazienti più fragili. E siamo restati al fianco delle tantissime realtà sanitarie italiane che già utilizzano le nostre tecnologie, per sostenerne la resilienza e le nuove esigenze.

Chiaramente, l’evoluzione in un ambito complesso come quello sanitario richiede necessariamente dei tempi di progettazione e di lavoro di un certo tipo; la differenza tra un progetto poco efficace e un progetto veramente “medical grade” in termini di costi può anche non essere enorme, ma per il risultato conta scegliere partner che abbiano una esperienza maturata dentro un settore che ha delle importanti specificità. Non è nemmeno possibile affrontare tutti i temi contemporaneamente. In quest’ottica l’aspetto principale oggi è stabilire quali sono i dati, i requisiti, i sistemi di base che devono essere resi più accessibili, integrati, sicuri e “agibili” per l’erogazione di servizi interni e al cittadino; contando anche sulle risorse che sono destinate al settore sanitario nei piani di rilancio nazionali ed europei si può attivare una trasformazione diffusa, che ponga le fondamenta per un sistema sanitario rivolto al futuro.

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