ll parere di Praim

Risponde Jacopo Bruni, Marketing Manager di Praim

Autore: Redazione SecurityOpenLab

Come sta evolvendo la domanda delle Piccole e Medie Imprese per quanto riguarda le esigenze dettate dalla trasformazione digitale?
Le PMI sono il tessuto produttivo più importante dell’Italia, sono la linfa vitale di un’economia che da sempre si basa sulla produzione di beni e servizi di aziende che, nonostante le immense difficoltà da affrontare, spesso proprie della loro dimensione, non hanno niente da invidiare alle grandi multinazionali. Spirito imprenditoriale, solidità e qualità superlativa sono le componenti che fanno delle PMI italiane uno dei vanti di un grande Paese. 

Ecco perché Praim, come vendor tecnologico e leader mondiale per la creazione e gestione di postazioni di lavoro evolute Thin & Zero Client, deve e vuole disegnare soluzioni che rispettino e semplifichino sempre più la vita delle PMI. Negli ultimi anni si è poi assistito a una esponenziale crescita di adozione della tecnologia, di avvicinamento alla trasformazione digitale nel suo complesso, intesa come semplificazione dei processi interni e delocalizzazione delle risorse aziendali.

Vero è che, talvolta, anche la legislazione ha spinto verso questa direzione, ma in ogni caso la mission di un’azienda come la nostra, che opera nel settore informatico, nella fornitura di sistemi completi hardware e software, è quella di agevolare il più possibile l’adozione della tecnologia da parte delle aziende di qualunque dimensione e settore di appartenenza.

Quali sono i principali elementi, se vi sono, che differenziano le esigenze delle PMI rispetto a quelle delle aziende più grandi?
Esistono molte differenze tra le esigenze tecnologiche di una PMI e quelle di una grande impresa e per certi versi la dimensione aziendale non è sempre direttamente proporzionale alla complessità delle soluzioni da fornire. Sicuramente una grande azienda disponendo di un’infrastruttura informatica complessa e strutturata, deve avere risorse aziendali dislocate e on site, e deve anche prevedere un maggior numero di dispositivi che spesso rendono maggiormente eterogeneo il parco endpoint da gestire.

Le piccole e medie imprese, invece, spesso hanno la possibilità di delocalizzare anche interamente le proprie risorse, necessitano di meno banda, ma questo non significa che debbano rinunciare a metodi di sicurezza informatica più basici. Inoltre, solitamente, le PMI fanno più ricorso allo Smart Working, inteso come lavoro da remoto, non solo casalingo, ma più come lavoro flessibile, che porta all’adozione di dispositivi eterogenei che si confanno alle esigenze dei singoli. Ecco che le esigenze vertono più che altro sugli aspetti di: gestione degli endpoint, business continuity, adozione di remote working e sicurezza. 

Come interfacciarsi al meglio con le PMI nell’azione sul mercato? 
Considerando un panorama come quello appena descritto e considerate anche le esigenze che mediamente le PMI potrebbero avere nell’ambito del loro lavoro quotidiano, indipendentemente dal settore di appartenenza, come vendor tecnologico ci sentiamo di affermare che le soluzioni informatiche che una PMI dovrebbe adottare sono diverse ma strettamente collegate tra loro.

Partire da un’ottima strategia di sicurezza delle infrastrutture, siano esse on site che cloud-based, adottare soluzioni che agevolino il più possibile lo smart working, inteso come complesso di attività remote rispetto alla sede e allo stesso tempo adottare sistemi di gestione degli endpoint, considerando l’eterogeneità delle esigenze del proprio personale e, di conseguenza, del proprio parco dispositivi. 
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Obiettivo PMI Italiane

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