Il parere di Microsoft

Risponde Luca Callegari, Direttore della Divisione Specialist Team Unit di Microsoft Italia 

Autore: Redazione SecurityOpenLab

Quali ritenete siano, dal vostro punto di vista, le sfide principali che i CIO italiani si trovano ora davanti?
Stiamo vivendo un periodo di rapida evoluzione tecnologica, ulteriormente accelerata dall’emergenza sanitaria, che ha portato molte aziende a comprendere il valore di business del digitale. I CIO e i leader IT di successo sono coloro che riescono a adattarsi rapidamente a questo cambiamento, guidando la propria azienda nell’adozione delle soluzioni tecnologiche che rappresentano un vantaggio competitivo. Per fare ciò, è innanzitutto fondamentale attrarre i talenti e promuovere la diffusione delle competenze necessarie per implementare e gestire le nuove tecnologie, come l’AI, il Cloud e l’analisi dei big data. Uno dei principali problemi riscontrati dalle aziende italiane è infatti la carenza di competenze in ambito IT, che rende complesso avviare progetti di digital transformation. È proprio per superare questo gap di competenze e per promuovere la crescita delle imprese italiane che abbiamo recentemente lanciato il piano di investimenti Ambizione Italia #DigitalRestart, che tra i pillar vede l’impegno a formare 1,5 milioni di persone tra studenti, professionisti e disoccupati nel corso dei prossimi tre anni.Un ulteriore tema cruciale che non può essere dimenticato nell’ambito dei percorsi di digitalizzazione è quello della protezione dei dati e della privacy dei propri clienti, e in particolare della compliance al GDPR. I CIO hanno e avranno sempre più un ruolo cruciale della gestione dei dati aziendali e devono comprendere le conseguenze per il proprio business delle normative in ambito sicurezza e privacy. 

Quanto ritenete che l’emergenza Covid-19 abbia modificato le priorità tecnologiche per i CIO italiani?
Non credo che l’emergenza Covid-19 abbia cambiato radicalmente le priorità in termini di contenuti ma ha sicuramente mostrato la fragilità di tutti i processi non digitali e ha accelerato la necessità di digitalizzazione. La principale priorità, in questi mesi, è stata naturalmente l’adozione efficace dello smart working, supportata dalle tecnologie per la collaborazione e la comunicazione da remoto come Microsoft Teams, che hanno permesso ai gruppi di lavoro di proseguire le proprie attività in sicurezza e indipendentemente dalla propria posizione geografica. L’adozione delle nuove tecnologie, e in particolare dell’intelligenza artificiale, ha inoltre semplificato la gestione sicura del rientro in ufficio, ad esempio per il monitoraggio dello stato di salute dei dipendenti o per la prenotazione degli spazi all’interno delle sedi aziendali. 

In che modo aziende come la vostra possono affiancare i CIO italiani nell’affrontare le loro nuove necessità?
In questo momento di cambiamento, abbiamo l’opportunità di far leva sulle nostre soluzioni innovative e sulla nostra esperienza decennale di smart working per aiutare le aziende ad affrontare con efficacia la trasformazione digitale.La principale sfida che stanno affrontando i CIO italiani è come abilitare il lavoro e la gestione dell’ambiente da remoto, due ambiti che riusciamo a supportare grazie alle possibilità offerte dal Cloud e alle esperienze innovative introdotte dalle nostre soluzioni, come la suite di produttività Microsoft 365 e l’hub di collaborazione Teams, ma anche la piattaforma Dynamics 365. Secondo una recente indagine condotta da Microsoft e The European House–Ambrosetti, l’83% delle aziende considera il cloud il principale abilitatore dello smart working e in generale della continuità aziendale, tanto che sempre l’83% dei rispondenti afferma di aver intenzione di aumentare l’adozione di soluzioni basate sul cloud computing. Un secondo tema fondamentale per i CIO è la protezione degli asset, delle informazioni e delle identità. In Microsoft investiamo ogni anno un miliardo di dollari in cybersecurity e funzionalità di sicurezza critiche come Identity Management & MFA, Device & App Management e Microsoft Endpoint Protection sono già integrate nelle nostre soluzioni come Microsoft 365 e Azure.
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