Le sfide del nuovo CIO

I CIO non si limitano a gestire le tecnologie che il mercato mette a disposizione delle aziende, ma ne approfondiscono la conoscenza, identificando quelle più adatte al business e ne favoriscono l’adozione. Un compito articolato e complesso già di per sé, a maggior ragione ora che le imprese sono alla ricerca della cosiddetta nuova normalità per le loro attività e i loro processi interni.

Autore: Edoardo Bellocchi

La rapida e costante evoluzione delle tecnologie ICT ha progressivamente trasformato i CIO delle imprese in veri e propri “innovation manager”. Che non si limitano a gestire le tecnologie che il mercato mette a disposizione delle aziende, ma ne approfondiscono la conoscenza, identificando quelle più adatte al business e ne favoriscono l’adozione. Un compito articolato e complesso già di per sé, a maggior ragione ora che le imprese sono alla ricerca della cosiddetta nuova normalità per le loro attività e i loro processi interni. E dopo aver affrontato una fase emergenziale che ha cambiato di colpo le carte in tavola più o meno per tutti.  

Asset significativi

Con l’aiuto delle aziende e degli analisti, questo Speciale si propone di fare una ricognizione su quelle che sono le sfide alle quali sono chiamati i Chief Information Officer nel nuovo scenario, in questa ripresa autunnale dove aleggia ancora lo spettro della pandemia Covid-19. Non a caso Fabio Rizzotto, Associate VP, Head of Research and Consulting di IDC Italia, afferma che i CIO si trovano davanti a “sfide di varia natura, tutte correlate. La sfida tecnologica, e di tutto quello che riguarda le IT Operation, è fondamentale nel momento in cui queste diventano uno degli asset più significativi e trainante il cambiamento”.

Accanto a questa sfida, emerge “quella dei modelli, delle strategie e delle competenze, che porta la sfida sul piano delle relazioni interne e della trasformazione della funzione. Il mix delle due conduce poi verso la sfida più generale del ‘ruolo’ e quindi delle prospettive di cambiamento della leadership”, prosegue Rizzotto, sottolineando che è “complesso dare un peso a queste sfide, considerando che ognuna ne contiene molte altre, come per esempio i rapporti con l’ecosistema di partner e il sourcing tecnologico, sempre più critico in quest’epoca. Probabilmente la capacità di bilanciare al meglio tutte queste diverse prospettive, per quanto ambiziosa, è la sfida di più alto livello che i CIO hanno davanti”.
 

I riflessi dell’emergenza

Passando ad analizzare i riflessi dell’emergenza Covid-19 sulle priorità tecnologiche dei CIO, secondo IDC la pandemia “si è inserita in modo repentino spostando le priorità su temi in parte nuovi in parte già pre-esistenti, ma che sono diventati improvvisamente urgenti. Per mesi i CIO sono stati impegnati a definire e costruire condizioni operative, servizi e processi valorizzando quanto esistente e inserendo dove necessario nuovi strumenti e risposte”.

Va però detto che “il lavoro fatto nei mesi scorsi e in prospettiva dovrebbe consentire di gestire con maggiore confidenza il nuovo ‘working model’ delle aziende”, evidenzia Rizzotto, spiegando che “più in generale, abbiamo osservato accelerazione dei percorsi di trasformazione tecnologica abilitati da paradigmi cloud e non solo. L’incertezza che ancora regna rispetto agli scenari futuri non rallenterà le iniziative di ottimizzazione tecnologica, automazione dei processi e ricerca di nuovi modelli di relazione con il mercato abilitati da tecnologie digitali”.
 

Flessibilità in primo piano

La sfida è quindi aperta, in uno scenario nel quale “le aziende dell’ecosistema tecnologico hanno un compito sempre più strategico nel supportare la trasformazione”, avverte IDC, sottolineando che “la natura dei partner più esposti o chiamati a giocare un ruolo primario può variare a seconda dei domini di business, dei settori verticali di riferimento o anche delle direzioni di trasformazione tecnologica, cioè se ispirate per esempio da modelli cloud-first, oppure da modelli hybrid o governati internamente”. In ogni caso, “rimane in generale una sfida legata alla complessità di definire e relazionarsi con scenari nuovi o ambiti particolarmente complessi, in cui la risposta tecnologica richiede un mix di competenze che si trova non nel singolo o in pochi partner, ma in ecosistema complesso di relazioni, alleanze. Flessibilità e capacità di accompagnare passaggi delicati dal punto di vista dei CIO rimangono fondamentali, considerando lo scenario dell’offerta tecnologica in continuo e rapido cambiamento”, conclude Fabio Rizzotto. Nelle pagine che seguono, l 

Di seguito, all'interno di questo Speciale, l
e aziende dell’ecosistema tecnologico da noi interpellate esprimono il loro parere sul ruolo del CIO oggi, rispondendo alle nostre tre domande:
1 - Quali ritenete siano, dal vostro punto di vista, le sfide principali che i CIO italiani si trovano ora davanti?
2 - Quanto ritenete che l’emergenza Covid-19 abbia modificato le priorità tecnologiche per i CIO italiani?
3 - In che modo aziende come la vostra possono affiancare i CIO italiani nell’affrontare le loro nuove necessità?
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