Ad un anno dal sisma che ha sconvolto il Centro Italia, è ancora lontano il ritorno alla normalità per i
piccoli imprenditori dei 140 Comuni colpiti nelle Marche, Lazio, Abruzzo, Umbria.
Il terremoto – segnala
Confartigianato – ha colpito l’attività di
15.841 imprese artigiane con 38.991 addetti, che rappresentano il 25 per cento del totale delle aziende operanti nei territori del Cratere. Il 37,6% delle imprese artigiane nei territori interessati dagli eventi sismici opera nel settore delle costruzioni, il 24,8% nei servizi alle persone, il 24,4% nel manifatturiero e l’11,3% nei servizi alle imprese.
Gli effetti del terremoto sull’economia sono rilevanti soprattutto nelle
Marche e in Umbria, regioni che negli ultimi 4 trimestri presentano la
peggiore tendenza dell’occupazione, con cali rispettivamente dello 0,7% e dell’1,5%, a fronte di un +1,4% della media nazionale.
Confartigianato segnala le
criticità che rallentano la ricostruzione e la ripresa delle attività economiche: troppe norme e troppo complesse, eccessiva frammentazione delle competenze tra gli Enti e le istituzioni coinvolti nella ricostruzione, eccesso di rigidità nella gestione degli appalti.
Per far ripartire l’attività delle
imprese colpite dal terremoto Confartigianato chiede di ridurre la burocrazia e di rafforzare il
coordinamento tra le istituzioni e le Associazioni imprenditoriali. A questo proposito,
Confartigianato Marche ha sollecitato alla Regione il coinvolgimento di imprese locali specializzate per affiancare il Genio Civile nell’opera di rimozione e smaltimento delle macerie. Da parte sua,
Confartigianato Macerata ha già costituito una rete di 300 imprese di edilizia e impianti pronte a lavorare per la ricostruzione.
L’elenco di queste aziende, riunite sotto la denominazione
‘Imprese per la ricostruzione’ è disponibile on line sul portale di Confartigianato Macerata
www.macerata.confartigianato.it/2017/07/25/imprese-per-la-ricostruzione.