Chi sta approfittando delle elargizioni europee sulle smart cities?

L’Ue ha distribuito 210 milioni di euro, a partire dal 2014, per sperimentazioni sulle città intelligenti. I progetti vengono selezionati con un complesso sistema di votazioni.

Autore: Redazione ImpresaCity

Stando al nome scelto per il programma, Horizon 2020, appare evidente come la Commissione Europea si sia data ancora tre anni per sviluppare i progetti sul fronte delle città intelligenti, attraverso il call for papers “Smart cities and communities”.
Il programma conta su finanziamenti al momento arrivati a 210 milioni di euro, elargiti attraverso la Innovation and Networks Executive Agency (Inea), che ha iniziato dal 2014 a selezionare numerosi progetti. Nove di questi sono stati già finanziati e ciascuno raggruppa almeno tre città di differenti paesi membri.
L'obiettivo generale è quello di condurre sperimentazioni sugli elementi portanti delle città intelligenti, come smart grid, tecnologie di informazioni comunicazione, smart data e nuova mobility, condividendo in ogni caso i risultati. Complessivamente, saranno investiti 12 miliardi di euro, con l'obiettivo di mettere appunto anche strategie ad hoc per migliorare l'impatto ambientale delle città ritagliare del 40% le emissioni di CO2.
A oggi, in totale, 53 città sono state già coinvolti e alcune di queste sono italiane. Per selezionarle, l’Inea fa leva su una base di 80mila esperti, ai quali sottopone le candidature. I panel prescelte per le selezioni sono composti in modo equilibrato per origini geografiche, ambiti di competenza e sesso. L’organismo europeo stabilisce poi una classifica in funzione del numero di voti e finanzia i progetti meglio piazzati fino a esaurimento del budget annuale.
Nel 2017, per il quarto call for papers, saranno investiti 69,5 milioni di euro, con i quali dovrebbero essere finanziati da tre a cinque progetti. In particolare, l'accento sarà posto sui quartieri a basso consumo energetico e sull'integrazione delle elettromobilità alle reti locali, grazie per esempio a tecnologie di tipo vehicle-to-grid. L’attenzione sarà posta anche sui progetti presentati in combinazione con l'industria privata e che integrano le innovazioni più recenti proposte dai giganti dell'informatica,  soprattutto se basati su piattaforme interoperabili e aperte.

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