Ibm decresce, ma cloud e servizi non vengono messi in discussione

Nell'ultimo trimestre 2014 il fatturato cala di oltre il 10%, ma il Ceo Rometty rivendica la forza strategica del new deal improntato a cloud e servizi

Autore: Pm

Nell’ultimo trimestre 2014 il fatturato di Ibm è calato di oltre 3 miliardi di dollari passando dai 27,39 miliardi dell’analogo trimestre 2013 agli attuali 24,11 miliardi. La marcia verso una nuova crescita di profitto e fatturato sarà lunga.
Il new deal della società improntato al cloud e ai servizi - suggellato dalle dismissioni della componente alla cinese Lenovo e dalla cessione delle attività di semiconduttori - ridefinisce l’intero modello di business dell’azienda e sconta nel breve termine la discontinuità intrapresa dal gigante dell’enterprise computing.
Virginia Rometty, Ceo di Ibm, rivendica le scelte compiute
e afferma che la crescita complessiva dipenderà dalla capacità di focalizzarsi al meglio su quelli che sono i fondamentali del new deal: cloud services, analytics technology, security, mobile e social networks. Il fatturato legato a queste aree di business nel 2014 è cresciuto del 16% - ha affermato Rometty - per un ammontare complessivo di 25 miliardi. E questa è la strada percorrere.
Insomma, come una mongolfiera, per tornare a volare Ibm ha deciso di abbandonare quella che riteneva fosse ormai diventa una zavorra – il mercato server a volume. Nel frattempo perde valore anche la componente mainframe e Power server, ultimo baluardo hardware dell'azienda, che rispettivamente hanno accusato un diminuzione di fatturato del 26% e del 13%. Perdita fisiologica?

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