Imprese impreparate alla riforma europea sui dati personali

Entro la fine dell’anno, l’Ue dovrebbe approvare nuove norme sulla protezione dei dati, che avranno un impatto significativo, ancora poco percepito dalle aziende.

Autore: Redazione Impresa City

Entro la fine del 2014, dovrebbe essere adottato un nuovo regolamento sulla gestione dei dati personali, che sarà applicabile in tutti i paesi dell’Unione Europea, senza bisogno di trasposizione da parte dei parlamenti locali. La riforma porterà a un controllo più stretto sulle informazioni collegate agli individui, soprattutto in caso di trasferimento verso paesi non europei.
Uno studio realizzato da Vanson Bourne per conto di Trend Micro (su un campione di 850 aziende, Italia compresa) evidenzia come le imprese interessate non abbiano acquisito una sufficiente presa di coscienza sull’impatto delle nuove regole, dato che meno della metà si ritiene ben informata sul tema, ma oltre un terzo non conosce nemmeno l’esistenza del progetto di riforma.
Eppure, l’Ue ha stabilito in soli due anni il periodo di transizione, dopo il quale chi non rispetta le regole potrà subire ammende fino a 100 milioni di euro o il 5% del fatturato. Questo lasso di tempo appare prezioso, ma meno di un terzo degli interpellati ne è a conoscenza e una quota paragonabile ignora che le norme potranno essere applicate direttamente. Meno di un quinto delle aziende applica già oggi quanto contenuto nel nuovo regolamento, mentre poco più di un terzo pensa che la riforma non sarà mai adottata.
Una quota minoritaria del campione, infine, ritiene che le tecnologie informatiche oggi adottate siano insufficienti per far fronte alla nuova sfida. In compenso, due terzi ammette che le novità legislative saranno utili per proteggere meglio i dati individuali.

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