Una ricerca rivela che tre aziende europee su cinque si dichiarano ‘molto fiduciose’ sull'AI, ma solo il 5% ha completato l'integrazione strategica, mente l’Italia mostra una maturità superiore alla media
Autore: Redazione ImpresaCity
La fiducia delle aziende nell'intelligenza artificiale è ai massimi storici, ma la sua adozione strategica resta un traguardo lontano. Secondo una ricerca del solutions integrator Insight, quasi tre aziende su cinque, il 57%, si dichiarano "molto fiduciose" nell'affidabilità dell'AI, eppure sei su dieci restano bloccate in fasi pilota o sperimentali, Infatti, la maggior parte delle imprese sta implementando l’AI in aree a basso rischio e con ambiti ristretti, con solo il 24% che la utilizza in produzione per casi d’uso chiaramente definiti.
Più in dettaglio, tra i dati principali della ricerca, emerge che solo il 5% delle aziende in Europa ha integrato pienamente l'AI; con il 36% che indica i problemi di integrazione tecnologica come la sfida maggiore e il 23% lamenta una carenza di skill per gestire i sistemi di AI. L’Italia mostra una maturità dell'AI superiore alla media europea, con l'8% delle organizzazioni che ha già integrato pienamente la tecnologia nelle proprie operation. Tuttavia, il paese si posiziona all'ultimo posto per implementazione su larga scala: la stragrande maggioranza delle aziende italiane (84%) non è ancora andata oltre i progetti pilota.
La ricerca, condotta su 600 leader tecnologici, rivela che la fiducia non è il problema: solo l’1% dei responsabili IT cita la mancanza di fiducia nella tecnologia. L’adozione è invece rallentata da sfide operative e organizzative. L’adozione è invece rallentata da sfide operative e organizzative concrete, come problemi di integrazione tecnologica (36%), carenza di competenze nella gestione dei sistemi AI (23%), resistenza culturale (17%) e gap nei framework di governance e compliance (14%).
Di conseguenza, la maturità dell’AI rimane limitata. La maggior parte dei mercati sta ancora navigando tra le fasi iniziali o di scaling, con solo il 5% delle organizzazioni in Europa che dichiara di aver completamente integrato l’AI nelle proprie operazioni. Un ulteriore 15% afferma di aver scalato l’AI in produzione. Questo rivela un netto divario tra la fiducia dichiarata e l'adozione concreta, con la stragrande maggioranza delle aziende ancora ferma alle prime fasi di esplorazione e test.
Infine, da segnalare che più della metà (52%) delle aziende preferisce l’AI basata su cloud, con il 16% fortemente favorevole. Tuttavia, il 44% si orienta ancora verso soluzioni on-premise, spesso a causa di preoccupazioni relative a controllo, conformità e prestazioni. Bilanciare i carichi di lavoro tra cloud e on-premise richiede però un livello di maturità che molte aziende non hanno ancora raggiunto.
“È incoraggiante vedere che l’8% delle aziende italiane intervistate ha completamente integrato l’AI nelle proprie operazioni, con un dato che è tra i più alti in Europa. Ma questo sottolinea anche l’urgente necessità per le aziende di andare oltre le fasi pilota. L’Italia ha il potenziale per guidare l’adozione strategica dell’AI, ma per realizzare questo potenziale è necessario uno sforzo concertato per superare gli ostacoli operativi che attualmente frenano i progressi. Abbracciando l’AI come componente centrale delle proprie strategie e inserendo l’AI nel cuore della realtà aziendale, le organizzazioni italiane possono sbloccare significative efficienze e stimolare l’innovazione”, commenta Pietro Marrazzo, General Manager di Insight per l’Europa del Sud (nella foto di apertura).