iziwork presenta la seconda edizione nazionale di iziwatch, l’osservatorio dedicato al lavoro temporaneo. Il lavoro temporaneo si conferma un canale di accesso al mondo del lavoro cruciale per i giovani: in Italia il 12,6% dei lavoratori ha un contratto a tempo determinato.
Autore: Redazione ImpresaCity
In un contesto in cui le aziende incontrano sempre maggiori difficoltà nel reperire manodopera qualificata e i giovani faticano a trovare opportunità concrete, il lavoro temporaneo si conferma uno degli strumenti più efficaci per iniziare un percorso professionale. A raccontare come si sta evolvendo questo segmento del mercato è iziwatch, l’osservatorio nazionale di iziwork – la tech company che, attraverso una piattaforma digitale basata su intelligenza artificiale e analisi dei dati, ottimizza i processi di ricerca e selezione del personale – costruito su un database di oltre 35mila persone che hanno trovato occupazione tramite iziwork dalla fine del 2020, anno in cui la scale-up è arrivata in Italia, fino a oggi. L’edizione 2025 di iziwatch racconta di un mercato in evoluzione, dove il lavoro temporaneo si conferma opportunità concreta per i giovani e leva strategica per le aziende.
Lavoro temporaneo: i dati Eurostat confermano che l’Italia in linea con l’Europa, ma l’incidenza tra i giovani resta elevata
Secondo gli ultimi dati raccolti da Eurostat, nel 2024 il 12,6% dei lavoratori italiani tra i 15 e i 64 anni ha svolto la propria attività con un contratto a tempo determinato. Una percentuale stabile rispetto agli anni precedenti, che posiziona l’Italia perfettamente in linea con la media dell’Eurozona, pari al 13%.
La situazione cambia però guardando alle fasce più giovani. Nella fascia 15–24 anni, quasi un giovane su due (49,5%) ha lavorato con un contratto a termine. Nel confronto europeo, lo scenario è variegato. Si registrano valori più elevati in nei Paesi Bassi (21,8%) e Spagna (16,4%) e mentre la situazione è più simile a quella di Germania (11,1%), Svezia (13,2%) e Francia (13,8%).
I settori trainanti e i profili più ricercati
Secondo i dati dell’osservatorio iziwatch anche nel 2025, alcuni settori si confermano centrali nella domanda di lavoro temporaneo. In testa ci sono i servizi alle imprese e il comparto dell’informatica, che da soli rappresentano quasi il 29% delle assegnazioni. Seguono trasporti e logistica (15,9%), commercio al dettaglio (13,7%) e servizi pubblici (12%). Anche il comparto ospitalità e ristorazione mantiene un ruolo chiave con il 6,4%.
Sul fronte dei ruoli più richiesti spiccano figure come hostess per cerimonie e feste (19,7%), addetti all’evasione degli ordini (13,2%) e alla logistica (10,4%), operai generici (7,5%) e agenti di sicurezza (5,6), che riflettono la varietà di esigenze espresse dalle aziende nei diversi ambiti operativi ad alta intensità organizzativa.
Giovani, flessibilità e stagionalità: i tratti distintivi del lavoro temporaneo
Quasi 7 lavoratori temporanei su 10 hanno meno di 34 anni: il 32,8% ha tra i 15 e i 24 anni, il 35,5% tra i 25 e i 34.
I contratti hanno una durata breve nella maggior parte dei casi: il 90% non supera i 90 giorni, in linea con le esigenze stagionali o con la natura temporanea delle missioni. Questo dato è influenzato in larga parte dai lavori stagionali, che per loro natura seguono andamenti ciclici e rispondono a esigenze temporanee ben definite da parte delle aziende. Non a caso, come negli anni precedenti, nel 2025 i picchi più alti di richieste si registrano proprio nei mesi di giugno e luglio, in vista della stagione estiva.