Il modello dell’azienda sdogana definitivamente l'alimentazione e il raffreddamento come componente essenziale del data center.
Autore: Valerio Mariani
In foto: Stefano Mozzato VP Marketing EMEA e Andrea Faeti Sales Enterprise Account Director Vertiv.
Vertiv spinge decisa sui data center AI ready, pur senza dimenticare le altre fonti di fatturato. Lo dimostra con gli ultimi annunci, e lo conferma anche Stefano Mozzato, vicepresidente per il Marketing EMEA di Vertiv durante un recente incontro con la Stampa. “L’AI richiede potenza di calcolo e infrastrutture performanti – ricorda Mozzato -, con necessità di elaborazione fino a dieci volte superiori a quelle che si utilizzavano fino ad almeno 10 anni fa”.
L’intuizione di Vertiv è indubbiamente di aver intercettato con un certo anticipo la direzione presa dalla tecnologia dei data center e delle infrastrutture IT in generale, ma anche e soprattutto di aver compreso il valore di business delle AI factory. D’altra parte, l’azienda si è guadagnata la posizione da leader in un ambito che, oggi come ieri, è fondamentale nelle infrastrutture di elaborazione: alimentazione e raffreddamento.
L’azienda americana si dichiara pronta a “coniugare hardware, software e servizi per consentire la continuità e l’ottimizzazione operativa delle infrastrutture critiche” e, ancora, “risolve le sfide più difficili per data center, reti di telecomunicazione e strutture digitali per applicazioni commerciali e industriali, grazie a un completo portfolio di tecnologie e servizi per l’alimentazione e la continuità elettrica, il raffreddamento e le soluzioni infrastrutturali IT, dal cloud fino all’edge”.
Insomma, idee chiare per diventare un fornitore essenziale per le infrastrutture di data center, e ottime soluzioni tecnologiche grazie soprattutto alla propria ricerca e sviluppo. Innovazioni come il raffreddamento a liquido che oggi è standard accettato e inevitabile, e conseguenti partnership tecnologiche di alto livello, come quella con Nvidia.
Dalla collaborazione con Nvidia è nata la piattaforma Vertiv 360AI progettata appositamente per i sistemi Nvidia GB200 NVL72, gli ultimi introdotti da Nvidia pensati per data center e pronti per elaborare l’AI. Ultima concretizzazione della sinergia è il supercomputer Colosseum realizzato in collaborazione con Domyn (ex iGenius) e Nvidia, appunto. Il supercomputer pensato per l’AI vedrà la luce presumibilmente in Puglia e vuole essere uno dei supercomputer AI (e sovrano) più veloci in Europa e un riferimento per la gestione e la progettazione di infrastrutture basate sul concetto di digital twin.
Il coinvolgimento di Vertiv nel progetto Colosseum rappresenta molto bene il significato di una partnership tecnologica al tempo delle “fabbriche per l’AI”. Non si tratta semplicemente di collaborare per una soluzione, magari aggiustando e aggiungendo componenti hardware. Infatti, la difficoltà progettuale di un sistema di elaborazione che integri “nativamente” il raffreddamento liquido e l’alimentazione è decisamente elevata e Vertiv e Nvidia sono partiti da tempo a ragionare insieme su come gestire il calore dissipato da una batteria di migliaia di GPU.
Fin da subito, l’approccio Vertiv spinge per soluzioni modulari, e dunque scalabili, per garantire versatilità, massima scelta e, allo stesso tempo, facilità e velocità di implementazione, oltre al contenimento dei costi e alle opportunità di retrofitting. Approccio a moduli che è stato inaugurato con successo un paio d’anni fa con i data center in un container.
“La soluzione modulare prefabbricata per data center di Vertiv è progettata, realizzata, consegnata, installata e collaudata da Vertiv – si legge nella nota ufficiale -. Comprende soluzioni per l'alimentazione, il raffreddamento, la gestione, il monitoraggio, l'assistenza e la manutenzione, con una capacità di alimentazione e raffreddamento che inizialmente supporta fino a 132kW/rack, con la possibilità di scalare in base alle esigenze future. L'architettura dell'edificio integra all'interno aree di white space pronte all'uso e all'esterno quelle per il grey space modulare completo. L’approccio offre eccezionale scalabilità ed efficienza energetica, rivoluzionando il modo in cui i data center vengono realizzati e implementati”.
Oltre alla predisposizione nativa alla scalabilità di un modello modulare, poi, Vertiv offre strumenti applicativi “intelligenti” per l’orchestrazione dei servizi di alimentazione e raffreddamento e la gestione autonoma degli stessi via AI a seconda di cosa succede in un certo istante (adeguamento in tempo reale) e di cosa è successo in passato (predittività).
“Riusciamo a essere sempre una generazione avanti rispetto a ciò che si aspetta il mercato in un certo momento – afferma Mozzato – perché ricerchiamo e sperimentiamo in prima battuta direttamente o con i nostri partner. Questo approccio si rivela particolarmente vincente nell’ambito dell’intelligenza artificiale in cui si lancia un’innovazione senza la presunzione che sia perfetta ma con la consapevolezza che si possa migliorare grazie ai feedback dei laboratori, dei tester, dei clienti disposti a sperimentare”. Insomma, in una sola parola: approccio open.
C’è, in definitiva, un’offerta modulare pensata per ogni dimensione di rack o di infrastruttura, facilmente scalabile e gestita intelligentemente dal software. C’è poi il servizio, componente di progetto che va in carico ai system integrator e che, in qualche modo, rivitalizza il loro ruolo all’interno dell’ecosistema Vertiv. C’è, già da qualche anno in verità, un nuovo “modulo” hardware che si aggiunge alle unità di elaborazione, allo storage e al networking da cui non si può prescindere e che concorre a pieno titolo all’affidabilità, alle performance dell’infrastruttura IT e, non ultimo, ai costi e ai ricavi di un data center.