Bain Capital lancia hscale, un nuovo cloud provider che punta a rappresentare l'alternativa EMEA ai grandi classici nomi dell'IT mondiale. Con anche due nuovi data center a Milano.
Autore: Redazione ImpresaCity
Ben 1 GigaWatt di potenza distribuito su vari data center localizzati in città considerate chiave per le economie delle loro nazioni, come Milano, Francoforte, Londra, Madrid, Oslo, Barcellona, Saragozza. Questo è il piano iniziale di hscale, un nuovo cloud provider focalizzato sull'Europa a cui ha dato vita Bain Capital.
Il progetto in sé era stato di fatto tratteggiato qualche mese fa, quando Bain aveva acquisito AQ Compute, un data center provider localizzato ad Amburgo. Ora il progetto si è meglio definito ed è stato ufficializzato. Con l'obiettivo a medio-lungo termine di offrire una alternativa ai tradizionali hyperscaler statunitensi e cinesi.
Per come si descrive essa stessa, hscale è "costruita su misura per la crescita e l'eccellenza", e la sua strategia punta a sviluppare "un'infrastruttura digitale scalabile, replicabile e a misura di cliente nella regione EMEA, in linea con le esigenze in evoluzione dei clienti hyperscale". È un obiettivo ambizioso di per sé, a cui si aggiunge anche l'intenzione di usare diffusamente tecnologie a basso impatto ambientale e fonti energetiche rinnovabili. Due ambiti in cui è esperta Aquila Group, ex proprietaria di AQ Compute e ora parte (al 20%) del progetto hscale.
Per ora i dettagli sulle future infrastrutture di hscale non sono molti, ma si sa che per Milano sono stati pianificati due nuovi data center, battezzati MXP1 e MXP2. MXP1 sarà situato nella parte Est del capoluogo lombardo e dovrebbe essere completato per il terzo trimestre 2028. Si tratta di un campus da 48 MW complessivi, suddivisi in blocchi da 6 MW che saranno rilasciati a coppie in fasi successive intervallate da 3-6 mesi.
MXP2 sarà una struttura più articolata, posizionata nella parte Nord della città e operativa, secondo le previsioni, entro la fine del 2028. Si tratterà di un campus da 120 MW di potenza IT, anch'esso suddiviso in data hall da 6 MW ciascuna e con un piano di rilascio a "blocchi" di 12 MW ogni 3-6 mesi.
I piani di sviluppo per il resto dell'Europa sono altrettanto aggressivi. Anche qui le anticipazioni non sono molte, ma nella prospettiva dei prossimi tre anni si sa che per Barcellona è pianificato un data center da 50 MW operativo entro fine 2026, per Madrid è in piano un data center da 192 MW da completare per il terzo trimestre 2028, per Oslo sono previsti ben tre siti che, completati tra il 2026 e il 2028, offriranno in tutto 200 MW di potenza IT.
Basterà tutto questo per convincere i grandi utenti europei ad abbandonare i soliti noti del cloud globale? L'operazione non è semplice - per certi versi è anzi improponibile - ma è chiaro che hscale punta soprattutto sulla futura domanda di potenza di calcolo e non sulle esigenze attuali, che sono già "servite". Da qui al 2028 molte cose possono cambiare, tecnologicamente e geopoliticamente, ed è innegabile che aggiungere un nuovo player di peso al mercato è solo positivo.
Dal nostro punto di vista locale, i progetti di hscale sono ugualmente positivi. L'annuncio dei due futuri data center a Milano si aggiunge ad altri simili e ai piani già presentati per aumentare l'attrattività digitale della città meneghina. Sviluppi che si inseriscono in una più generale crescita delle infrastrutture cloud nazionali, al Nord come al Centro e anche al Sud. Una buona notizia per le aziende e le organizzazioni più interessate - giustamente - alla sovranità digitale e al controllo più stretto sui propri dati.