Gartner: l'incertezza spinge la digitalizzazione, non la frena

La digitalizzazione è diventata una scelta strategica fondante, che aiuta le aziende a lavorare meglio in qualsiasi situazione. Anche in un 2022 iniziato con diverse incertezze.

Autore: Redazione ImpresaCity

Problemi alle supply chain, conflitti geopolitici, inflazione, fluttuazioni valutarie, nuove tecnologie, nuovi modelli di lavoro... il 2022 non è certamente iniziato come un anno semplice da decifrare per le aziende e per i loro CIO. Ma tutto questo non cambia lo scenario che riguarda strettamente gli investimenti IT: non solo servono per lavorare meglio, ma sono ormai considerati indispensabili per fare evolvere strategicamente le imprese.

"Al contrario di quanto è successo all'inizio del 2020 - spiega John-David Lovelock, Distinguished Research Vice President di Gartner - i CIO stanno aumentando i loro investimenti perché riconoscono l'importanza della flessibilità nel rispondere alle incertezze del mercato". Così non è in dubbio la crescita del mercato IT in generale - Gartner la colloca al 4% anno su anno per il 2022, con un giro d'affari complessivo di 4.400 miliardi di dollari - ma va considerato che le aree di maggiore investimento possono variare rispetto al passato.

La necessità di gestire in qualche modo l'incertezza spingerà infatti i CIO a investire sulle tecnologie e sui servizi che consentono di essere più flessibili e reattivi. Quindi ad esempio analytics, cloud computing, cyber security, customer experience. A questa dinamica si aggiunge la definitiva affermazione della Digital Transformation, che dopo due anni di accelerazione forzata causa pandemia è diventata uno sviluppo sistemico a lungo termine. Per tutto questo, Gartner stima che la spesa in software crescerà nel 2022 del 9,8% e raggiungerà quota 674,9 miliardi di dollari.

Le cifre del mercato saranno comunque condizionate da alcuni importanti fattori esterni alle tecnologie. L'inflazione ad esempio non colpirà più tanto chi vende hardware ma chi offre servizi professionali, dato che gli skill IT comunque mancano e chi li possiede "vale" (e ne è cosciente) sempre di più. Salgono quindi i salari, per le dinamiche del mercato e per effetto dell'inflazione. Non a caso, Gartner stima nel 2022 una crescita interessante (+6,8%) per i servizi IT, che cuberanno 1,3 miliardi di dollari.

Ma si tratta di ostacoli su un cammino - quello della Trasformazione Digitale - obbligato e già intrapreso. Non elementi che inducono le aziende a rallentare nella digitalizzazione o addirittura a cambiare strada, sottolineano gli analisti. Anzi, nel corso del 2022 dovrebbero sbloccarsi fondi importanti che erano stati congelati a inizio anno per il timore di nuovi lockdown causati dalle varianti Covid.

Il messaggio chiave del mercato è quindi che la digitalizzazione è ormai una scelta strategica e gli investimenti tecnologici servono a supportarla. Arrivati a questo punto, sottolinea Gartner, rallentare la spesa tecnologica non più una opzione comprensibile e accettabile. Gli investimenti in IT sono essenziali al punto che sospenderli è un segno di crisi: l'azienda è talmente fragile da dover bloccare quello che serve alla sua stessa crescita.


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