Oracle: il 94% delle persone è sopraffatto dai dati

Una ricerca di Oracle NetSuite evidenzia che la difficoltà di gestire troppi dati a disposizione può produrre un impatto negativo e fa aumentare le decisioni prese in modo intuitivo

Autore: Redazione ImpresaCity

Lo dice un recente studio di Oracle NetSuite: anche in Italia, molte persone si sentono sopraffatte dalla quantità di dati a disposizione quando devono prendere decisioni cruciali sul lavoro. L’indagine, che ha coinvolto un campione di 2.000 persone nell’area Emea, ha evidenziato che le persone, nonostante ritengano di avere a disposizione i dati per svolgere con successo il loro lavoro, si sentono sopraffatte dalla mole di informazioni disponibili; e alcuni stanno pensando di affidarsi a robot o a computer per semplificare il processo decisionale nei prossimi 12 mesi. 

Più in dettaglio, nonostante ritengano di avere tutti i dati necessari per lavorare, quasi tutti i dipendenti italiani che hanno preso parte all'indagine si sentono sopraffatti dalla quantità di informazioni disponibili, quando si devono prendere decisioni cruciali. L'indagine ha inoltre evidenziato che: il 90% dei dipendenti italiani ritiene di avere i dati necessari per svolgere il proprio lavoro, ma solamente il 6% dichiara di non essersi mai sentito sopraffatto dalla quantità di dati a propria disposizione.  

Non solo: il 64% dei dipendenti dichiara che non sempre i dati a cui ha accesso sono significativi, percentuale che sale fino al 78% in Francia e al 76% tra le persone che lavorano nella supply chain e nel procurement, mentre il 37% degli interpellati in Italia afferma di avere a disposizione i dati, ma di non poterli analizzare in maniera adeguata e ritiene che questo problema rappresenti una seria minaccia per la propria azienda.  



La conseguenza è che si sta sempre più diffondendo un approccio alle decisioni basato sull’intuito
, e questo sta avendo impatto negativo sui profitti e anche su quanto le persone si sentono connesse alle strategie e alla loro azienda. In particolare, l'indagine ha rilevato che solo il 34% dei dipendenti italiani ritiene che, negli ultimi 12 mesi, la propria organizzazione si stia affidando di più ai dati, mentre il 27% afferma di dipendere maggiormente dalle proprie intuizioni, quando si devono prendere decisioni aziendali cruciali. 

Sempre sui dati, è interessante notare che solo il 33% dei dipendenti ritiene che la propria organizzazione sia fortemente basata sui dati, quando si tratta di sviluppare una strategia organizzativa, mentre le organizzazioni che sviluppano strategie senza tenere conto dei dati avranno brutte sorprese: infatti, in media, queste organizzazioni hanno avuto quasi il doppio delle probabilità (41%) di disattendere le aspettative di crescita nell'ultimo anno, rispetto alle altre (22%). Il lavoro da remoto ha aumentato lo stress e la complessità legati al processo decisionale e le persone stanno pensando sempre di più di affidarsi a macchine o “robot” per aiutarsi.

Secondo i risultati dell’indagine Oracle NetSuite, il tempo (54%), i potenziali danni alla reputazione personale (53%) e la disponibilità di informazioni (51%) sono i fattori principali che influiscono sulla capacità dei dipendenti di prendere decisioni efficaci.  Inoltre, le decisioni importanti sul lavoro continuano a preoccupare i dipendenti, tanto che il 70% si sente più sotto pressione quando si tratta di prendere decisioni cruciali per il lavoro di quando si tratta di farlo per la propria famiglia, mentre il 50% dei dipendenti italiani ha affermato che il lavoro da remoto, rendendo più difficili le interazioni con i manager, ha avuto un impatto negativo sul processo decisionale, e infine il 60% dei dipendenti si aspetta di affidarsi a macchine o robot per prendere decisioni cruciali nei prossimi 12 mesi.  

"Le aziende italiane hanno lavorato instancabilmente per la ripresa e per tornare a crescere”, commentao Angelo Souther, Senior Sales Manager Italy di Oracle. "Tuttavia alcune si sono trovate in difficoltà; in particolare, quelle che riconoscono di non avere un buon rapporto con i dati sono anche quelle che hanno aspettative meno ottimistiche. Quando si tratta di affrontare le sfide e cogliere le opportunità che si profilano all'orizzonte, le aziende che puntano su un processo decisionale oggettivo, basato sui dati, e forniscono informazioni rilevanti e di facile comprensione ai propri dipendenti saranno nella posizione migliore per avere successo".

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