IDC: il coronavirus bloccherà la crescita del mercato IT

Effetto coronavirus: le stime di crescita passano dal +5% a un quasi certo +3%, con all'orizzonte un magro +1%

Autore: Redazione ImpresaCity

Per chi vede il fenomeno coronavirus slegato dal mondo IT, gli analisti di IDC hanno cifre poco confortanti. La crisi in atto "sta già colpendo i mercati IT", si spiega. Perché un nuovo scenario economico globale interesserà tanto chi compra quanto chi vende. Covid-19 potrebbe costarci ben tre punti percentuali di crescita del mercato IT. Le previsioni di IDC per il 2020, infatti, stanno gradualmente passando dal +4,3% a un +1,3%. E la situazione non promette di migliorare nei prossimi mesi.

Fatti i conti, le previsioni di IDC rappresentano una perdita - o meglio un mancato guadagno - rilevante. Dare cifre assolutamente precise non è possibile, anche perché le stime dei vari analisti che abbiamo visto sinora sono diverse fra loro. Orientativamente, gli analisti in generale prevedevano una spesa IT 2020 di circa 2.430 miliardi di dollari. Con le previsioni riviste, se confermate, saremo più vicini ai 2.320. Quindi una "perdita" di circa 110 miliardi. Ribadiamo: sono cifre assolutamente orientative.

Il colpo dovrebbe essere più duro per la componente hardware. Che era stata sostenuta dall'aggiornamento del parco PC per il fine vita di Windows 7 e il passaggio a Windows 10. E doveva essere spinta ora da un refresh ciclico degli smartphone, anche sulla spinta del 5G. Oltre che da una ripresa degli investimenti infrastrutturali dei grandi provider. Tutte spinte che ora saranno ridotte.

Anche software e servizi non saranno immuni dall'effetto coronavirus. Ci si aspettavano contributi importanti alla crescita dai nuovi progetti di Digital Transformation. Ma ora le aziende sono preoccupate da ben altro. Nonostante la digitalizzazione abbia, proprio nella fase peggiore del coronavirus, offerto il suo contributo positivo.

Il problema vero è che IDC indica le sue stime sì come uno scenario pessimistico (non il peggiore, attenzione). Ma anche che è più probabile un suo ulteriore degrado, più che un miglioramento. Come paragone valga il fatto che da gennaio a febbraio la stima di crescita è già calata dal +5% al +4,3%. E allora il coronavirus non si era ancora diffuso largamente fuori dalla Cina.

"La situazione è estremamente fluida", spiega Stephen Minton, Vice Oresident del gruppo Customer Insights & Analysis di IDC. La sua evoluzione dipenderà dalla durata della crisi. È già molto probabile che le previsioni di crescita passino, alla fine di marzo, dal +4,3% al +3%. Scenderanno al +1,3% se la crisi coronavirus perdurerà fuori dalla Cina per tutto il secondo trimestre. Una ipotesi che fino a qualche settimana fa sembrava fantascientifica. Ma che ora non è possibile scartare a priori.

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