Si fa veramente infinita la storia che circonda il destino azionario di
Dell, dopo la decisione di uscita dalla
quotazione in Borsa presa all’inizio del 2013. Abbiamo riferito dei ripetuti tentativi di
Carl Icahn, azionista di minoranza della società, di acquisire la proprietà attraverso un’offerta d’acquisto che ha significativamente alzato quella iniziale, di 13,65 dollari per azione proposta dal
fondatore Michael Dell, spalleggiato dal fondo Silver Lake.
Il pressing serviva per far pendere dalla propria parte una decisione sulla vendita che il consiglio degli azionisti avrebbe dovuto prendere il 24 luglio. Michael Dell ha però, in extremis, rilanciato, portando la propria offerta a 13,75 dollari per azione, che corrisponde a un prezzo complessivo di acquisto pari a 24,4 miliardi di dollari.
Questa decisione ha spinto il comitato speciale incaricato di supervisionare la procedura di acquisto a
rinviare la decisione finale al 2 agosto. Icahn è ancora in vantaggio sul prezzo proposto, pari a 14 dollari per azione, ma pesa per lui la convinzione che l’azienda non debba uscire dalla Borsa. Se si scegliesse questa strada, occorrerebbe dare avvio a un processo di ristrutturazione più complesso.