"La modesta ripresa registrata dall'inflazione nel mese di febbraio, fenomeno condiviso da altri Paesi europei, non rappresenta il segnale di un ritorno della dinamica dei prezzi su valori più vicini a quelli considerati "ottimali" per un'economia in salute". E' il commento dell'Ufficio Studi di Confcommercio
al dato Istat di oggi.
"L'aumento registrato nell'ultimo mese – spiega la nota - è, infatti, imputabile in misura quasi esclusiva
a fattori di volatilità di cui si riscontrano evidenze nell'aree degli alimentari freschi e dell'energia, oltre che a interventi di incremento dell'imposizione indiretta come nel caso dei tabacchi. Di conseguenza, la componente di fondo si mantiene su valori particolarmente esigui (+0,5% tendenziale), confermando l'assenza di tensioni all'interno del sistema. Prezzi stabili sostengono il potere d'acquisto dei redditi nominali. Sono, però, in ampia misura, il riflesso di una complessiva e perdurante fragilità della domanda".