Juniper Networks, rafforzare la sicurezza passa anche dall’automazione

Un’indagine condotta con Ponemon mostra che il 70% degli intervistati afferma che l’automazione è molto importante per la sicurezza, ma più della metà vede ostacoli nel percorso

Autore: Redazione ImpresaCity



Per quanto le aziende siano consapevoli dell’importanza dell’automazione per ovviare alla carenza di personale esperto di cybersecurity e per rafforzare la sicurezza, non sono poche quelle che hanno problemi nel determinare come, quando e dove automatizzare. Lo rivela un’indagine svolta per Juniper Networks da Ponemon Institute.

Lo studio “The Challenge of Building the Right Security Automation Architecture”, che ha coinvolto 1.859 specialisti IT o di sicurezza IT di quattro Paesi tra Europa e Stati Uniti, afferma infatti che il 57% delle aziende non riesce a reperire il personale qualificato necessario per implementare gli strumenti per l’automazione della sicurezza. Mentre i cybercriminali continuano ad automatizzare gli attacchi, le aziende devono fare i conti con team di sicurezza sottodimensionati, processi manuali, sistemi eterogenei e policy complesse, che costringono a dedicare tempo ad attività di basso livello.  

In questo contesto, l’automazione assume crescente importanza, anche al fine di migliorare la produttività, affrontare il crescente numero di minacce e ridurre la percentuale di falsi positivi: secondo gli intervistati, i due principali benefici dell’automazione sono infatti la maggiore produttività del personale addetto alla sicurezza (64%) e la correlazione automatica del comportamento delle minacce per gestire l’alto volume di minacce (60%), mentre più della metà delle aziende (il 54%) afferma che le tecnologie di automazione semplificano il processo di individuazione e risposta alle minacce e alle vulnerabilità. 


Anche la proliferazione di vendor e di soluzioni costituisce un problema: secondo il 71% degli intervistati, le aziende sono consapevoli che l’integrazione di tecnologie di sicurezza disparate sia il principale ostacolo alla realizzazione di un’architettura efficace per l’automazione della sicurezza. Non solo: il 57% riferisce problemi di interoperabilità tra le tecnologie di sicurezza, il 63% dichiara che è difficile integrare i sistemi legacy con le tecnologie e i tool per l’automazione della sicurezza e il 59% ritiene che la propria azienda dovrebbe ridurre il numero di fornitori. 

Infine, come conseguenza di questa proliferazione dei fornitori, gli specialisti della sicurezza si trovano a dedicare circa due ore al giorno a esaminare alert, eventi e log per scoprire attività malevole, afferma lo studio. Ciò diminuisce sensibilmente il tempo a disposizione per implementare tecnologie di automazione, che sfocia in un indebolimento strutturale della sicurezza. A questo si aggiunge una generale mancanza di personale esperto di sicurezza: solo il 35% dichiara che la sua azienda ha in casa le competenze necessarie per sfruttare l’automazione in risposta alle minacce, mentre il 62% dichiara che la carenza di personale interno esperto diminuisce la sicurezza e il 57% dice di non riuscire a reperire personale preparato per implementare gli strumenti di automazione della sicurezza.

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