Xeon D-2100, il processore di Intel per l'edge computing

La nuova linea Xeon D-2100 porta a una vasta gamma di dispositivi la potenza e le funzioni accessorie che servono per il futuro prossimo dell'IoT (e non solo)

Autore: Francesco Pignatelli

Quando si tratta di processori l'attenzione delle aziende è concentrata soprattutto sulle CPU da server che popolano i loro datacenter e quelli dei cloud provider. È un segmento del mercato che sta vedendo ora un maggiore dinamismo rispetto al passato ma che non esaurisce, specie in prospettiva, il confronto tra i principali produttori. È opportuno infatti guardare anche al mondo dell'edge computing, che ora conta magari poco ma che nel futuro prossimo, con il proliferare delle implementazioni IoT, sarà un nuovo terreno di confronto per i vendor.

Ecco perché Intel ha dato una significativa evidenza al lancio della nuova famiglia di processori Xeon D-2100, eredi della generazione precedente D-1500 rispetto alla quale offrono più potenza e un numero maggiore di funzioni integrate. Intel li propone per una gamma di applicazioni vasta, ma il loro ambiente ideale è costituito dai dispositivi posti alla perifera delle reti. Qui dovranno raccogliere dati, elaborarli, generare reazioni e passare ai datacenter solo le informazioni e i workload davvero necessari.

Intel vede gli Xeon D-2100 ad esempio all'edge delle reti degli operatori mobili, nelle auto connesse, nei sistemi di storage, nei router e nelle appliance di rete. Non sono applicazioni concettualmente nuove ma ora richiedono performance migliori che in passato, motivo per cui uno degli elementi di spicco dei nuovi Xeon è il passaggio all'architettura Skylake.



Per i nuovi processori Intel ribadisce l'approccio integrato della serie D: in questa fascia gli Xeon sono System-on-Chip (SoC) e non CPU monolitiche tradizionali. All'interno dei nuovi Xeon D-2100 troviamo quindi la parte di computing (fino a 18 core o 2,2 GHz di frequenza base) ma anche vari controller e soprattutto, in alcuni modelli, l'acceleratore QuickAssist per le operazioni di cifratura e decifratura.

I primi test dei nuovi processori indicano un incremento di prestazioni da 2 a 3 volte rispetto agli analoghi modelli di generazione D-1500. Non cambia molto invece un parametro importante per l'edge computing: il rapporto prestazioni/consumo. Questo perché gli Xeon D-2100 offrono più funzioni e ciò ha portato a un aumento dei Watt necessari.

In sintesi, i nuovi Xeon D-2100 hanno ciò che serve per rivestire un preciso ruolo di mercato: porsi nella fascia tra i più semplici processori Atom e gli Xeon SP, decisamente esagerati per le applicazioni di edge computing. Questa fascia stava diventando un po' troppo ampia e rischiava di vedere l'ingresso di concorrenti, specie del mondo ARM, che considerano l'edge computing come una via per "certificarsi" anche come vendor per il datacenter. Ecco perché, fatte salve le sue potenzialità intrinseche, l'edge computing va presidiato in ogni caso.

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