Google Enterprise, comparto business del celeberrimo motore, ha presentato la
suite Google Apps for Business, software di
produttività aziendale che prende il posto delle precendenti
Google Apps Premier.
Il servizio di Google - essenzialmente di
gestione delle informazioni, indicizzazione e ricerca tramite il ben noto algoritmo - oggi punta sulla
libertà, sul cloud computing e sulla sicurezza, per una produttività totale e "always on".
L'offerta del gigante di Mountain View è pensata per offrire la
condivisione semplice in azienda e favorisce il
lavoro collaborativo, con tanto di georeferenziazione per i vari bisogni del business.
Dal
2007, anno di lancio delle prime Google Apps Premier, le applicazioni di Google si sono evolute e hanno
aggiunto sempre più servizi, servizi caratterizzati da una profonda integrazione: tre ani fa venivano offerte
tre Apps, Gmail, Google Calendar e Google Docs. Oggi le applicazioni disponibili sono
120 e sono state aggiunte senza pesare sui clienti a livello di costo.
La nuova offerta, infatti, è messa subito a disposizione degli utenti, semplicemente, e con un
prezzo fermo a 40 Euro l'anno per istanza: lo stesso del 2007.
In sostanza l'azienda di Mountain View richiede lo stesso investimento, sia che si tratti di
piccole imprese o grandi realtà multinazionali.
Tutta la suite è già disponibile per i clienti attuali, con supporto per
40 lingue diverse. Per i nuovi customer l'offerta sarà
utilizzabile da inizio 2011.
Google Apps è disponibile anche in
versione free per l'utenza consumer e in versione
Education per istituti scolastici e università. Quest'ultima è in tutto e per tutto simile all'offerta per le aziende, ma è offerta gratuitamente da Google per non incidere sul budget, spesso risicato, del settore education.
BigG, furbescamente,
offre lo strumento a chi lo userà poi per lavorare: il colosso americano, infatti, crede fermamente nel fenomeno della "
consumerizzazione dell'IT", fenomeno che porta in ambito lavorativo tutto ciò che, tecnologicamente parlando, l'utente usa nelle sua vita privata.
Dall'esperienza privata parte la spinta al rinnovamento nel business, rivela
Luca Giuratrabocchetta, country manager per l'Italia della divisione Enterprise del colosso a stelle e strisce.
E le ricerche effettuate da Forrester rivelano che
questa tendenza aumenta in modo significativo il ROI e la produttività dei dipendenti, segno che la decisione di Google non è poi così azzardata.
La società propone un
nuovo ambiente di lavoro, virtualizzato, semplice e veloce. Alla base delle Apps for Business c'è uno strumento unificato, una
piattaforma di amministrazione che da la possibilità di
gestire le applicazioni da un unico punto: la scelta di Google va a vantaggio del comparto IT aziendale, non più costretto a lavorare fisicamente su ogni singola postazione.
Accedere a tutte le Apps da un unico account controllato dall'IT è ottimale anche per le situazioni di
disaster recovery: in caso di problemi, rivela Giuratrabocchetta, si torna operativi in poco tempo e senza perdere nulla.
Google punta su un vero e proprio "
ecosistema" attorno alle Google Apps, con un
marketplace online su cui ci sono già circa 200 nuove applicazioni: le Apps, sono acquistabili sullo store online a pagamento o gratis a seconda delle scelte degli sviluppatori.
[tit:Il Cloud secondo Google]
Google mette anche a disposizione la
Google App Engine: si tratta di una
piattaforma che dà a sviluppatori esterni gli strumenti per sviluppare software da integrare nella suite Google Apps di base.
Google Enterprise rivela che ci sono già
250mila sviluppatori nel mondo - sia esterni alle aziende sia interni - che usano già la piattaforma, secondo il modello
platform as a service.
Google Apps for Busines offre
collaborazione e mobilità - ad esempio tramite il tool di auto traduzione integrato - senza dimenticare la
libertà di scelta, sia per l'utente che per l'azienda.
Google, in particolare, ha presentato
due feature cloud-based pensate per ambienti di lavoro misti, con utenze che sfruttano gli strumenti Microsoft Office - ancora predominanti come diffusione - e ambienti di posta basati su
Exchange:
Google Cloud Connect e
Google Message Continuity.
Il primo strumento permette di
condividere documenti via cloud, documenti modificabili sia in ambiente Office che Google Docs: il tool, appunto, permette l'utilizzo della nuvola anche senza le Google Apps.
E' un plugin molto leggero che si installa nella suite Office e la rende
interoperabile con le Google Apps, permettendo l'editing in locale con il contenuto nella nuvola: i vantaggi sono evidenti in termini di disaster recovery, possibilità di consultare le varie revisioni, condivisione e
real time editing di più utenti.
Google Message Continuity, invece, sfrutta la tecnologia di
Postini - società acquisita da Google due anni fa - per effettuare un
backup della posta Exchange sul cloud: si tratta ancora di un servizio di disaster recovery - che funziona anche senza avere le Apps - che consegna la posta sia all'utente tenendone una
copia sul cloud.
Google Apps for Business non poteva ignorare anche un altro fenomeno, quello della
mobilità. Gli utenti usano sempre piú device, in ogni luogo e sfruttando
diverse piattaforme software. Ancora il focus è sulla libertà di scelta per utente e azienda.
Gli
smartphone e i tablet sono computer a tutti gli effetti e la user experience deve essere coerente, anche su questi dispositivi.
Per questo
Chrome OS è la strada di Google per dare strumenti di lavoro all'utenza business cloud-based: un
browser con delle Apps per sostituire software costoso e che richiede elevate risorse hardware.
Non poteva mancare anche l'attenzione alla
sicurezza: dalla dashboard di Google Apps for Business, infatti, è possibile attivare l'
autenticazione a due step, che aggiunge un
token oltre alle classiche credenziali
username e password.
Il token si riceve su smartphone via
sms o attraverso
un'apposita applicazione, per un doppio livello di sicurezza. O triplo, se ci sono anche dispositivi di
riconoscimento biometrico.