Brunetta: la riforma cambia la PA italiana

Renato Brunetta ha presentato il documento rilasciato dall'Ocse e intitolato "Modernising the Public Administration - A Study on Italy", illustrando le ricadute della sua riforma sulla pubblica amministrazione.

Autore: Redazione ImpresaCity

Che impatto ha avuto (e avrà) la riforma Brunetta sulla pubblica amministrazione italiana? Questo il tema al centro del documento OCSE "Modernising the Public Administration - A Study on Italy" presentato dal Ministro Renato Brunetta in occasione del convegno internazionale "Una riforma per la crescita".
Il documento verrà dibattuto a Venezia in occasione della riunione ministeriale dell'OCSE "Towards Recovery and Partnership with Citizens: the Call for Innovative and Open Government", in programma i prossimi 15 e 16 novembre.
"In questi due anni e mezzo, il Governo ha posto al centro della propria agenda programmatica la necessità, tra le altre, di ridurre il deficit e il debito pubblico e aumentare i tassi di crescita del Paese" si legge nell'intervento di presentazione del ministro.
In questi anni, spiega Brunetta, "abbiamo aumentato la produttività e l'efficienza della PA per poter conseguire una riduzione di spesa (necessaria) senza ridurre la quantità dei servizi erogati dallo Stato, anzi aumentandone la qualità".
Ed ecco i risultati: secondo i dati forniti dal ministero, il contributo della PA alle manovre di correzione dei conti pubblici (dal DL 112/2008 al DL 78/2010) è pari a circa 62 miliardi di Euro nel periodo 2008-2013, il che equivale a oltre il 4% della spesa annuale per personale e consumi intermedi.
Con il piano per la semplificazione amministrativa 2010-2012, inoltre, secondo Brunetta si verificherà un risparmio a regime pari a circa 17 miliardi di Euro annui. "L'attività, avviata nel corso del 2008, ha già prodotto tagli per oltre 5,5 miliardi di Euro all'anno" spiega.
Un'attenzione particolare, poi, a tutte quelle iniziative, quali Mettiamoci la Faccia, Linea Amica e Reti Amiche, che hanno il merito di aver "collocato il cittadino al centro del sistema".

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